Una Isabella Ragonese in stato di grazia è al centro di Sole Cuore Amore, pellicola scritta e diretta da Daniele Vicari e presentata in anteprima all’ultima Festa del Cinema di Roma. Nel cast anche Francesco Montanari e Eva Grieco.
Una amicizia tra due giovani donne in una città bella e dura come Roma e il suo immenso hinterland. Due donne che hanno fatto scelte molto diverse nella vita: Eli (Isabella Ragonese) ha quattro figli, un marito disoccupato (Francesco Montanari) e un lavoro difficile da raggiungere.
Vale (Eva Grieco) invece è sola, è una danzatrice e performer, e trae sostentamento dal lavoro nelle discoteche. Legate da un affetto profondo, da una vera e propria sorellanza, le due donne sono mondi solo apparentemente diversi, in realtà sono due facce della stessa medaglia, ma la solidarietà reciproca non sempre basta a lenire le difficoltà materiali della loro vita.
Vi presentiamo ora un estratto delle note di regia rilasciate da Daniele Vicari:
“Sole Cuore Amore è un film semplice, come il verso della canzone da cui è tratto il titolo, come semplici sono le esistenze di cui racconta la storia. La vita quotidiana di milioni di persone che non ricevono sicurezze dall’appartenenza sociale è invece molto difficile, qualche volta persino impossibile.
Sole si è rivelato così un film più complicato da realizzare di quanto pensassi inizialmente. La quotidianità rischia di apparire insignificante o meno interessante della messa in scena di sparatorie, tossicodipendenze, violenze e degrado portate all’esasperazione spettacolare. Quando invece la vera tragedia della nostra epoca risiede nel senso d’impotenza generale che ci attanaglia e, per una sempre più larga fascia della popolazione, nell’impossibilità di realizzare obiettivi minimi”.
“Mi sono accorto subito, già il primo giorno di set, che uno sguardo troppo interno a questa tragicità del quotidiano avrebbe rischiato di divenire osceno, e se al contrario fosse restato troppo distante, sarebbe divenuto inefficace. Ho quindi cercato una giusta distanza, senza però perdere empatia con le persone delle quali racconto la storia. Parlo di persone perché quelli che nel film sono i miei personaggi nella vita reale sono le persone, appunto, a me più care: mia madre, mia moglie, mia sorella, mia figlia, i miei amici e amiche della vita… è di loro che ho parlato a lungo con le attrici e con gli attori. In questo senso Sole Cuore Amore è un film molto intimo, mi riguarda profondamente.
“Ad apparente contrasto con questa intimità, ho pensato di raccontare i luoghi meno identificabili di Roma e del suo hinterland, perché il 90% degli abitanti della metropoli vive e frequenta questi luoghi all’apparenza anonimi, molto lontani dalle aree monumentali: la metropolitana, le strade trafficate, i bar e i locali stilizzati fino all’ossessione, luoghi non-luoghi ormai praticamente identici da Roma a Barcellona a Bucarest a Città del Messico”.
“Credo che le vicende raccontate nel film, che mescolano fantasia, cronache e vite vissute, non siano confinabili a Roma. In tutto il mondo gli esseri umani si dibattono in una strenua lotta contro la più assoluta precarietà, contro incertezze che spaventano. Come può il cinema, seppure in punta di piedi e con rispetto, non occuparsene?”.