È da oggi al cinema The Disaster Artist, il film diretto e interpretato (premiato con il Golden Globe come Miglior Attore Protagonista) da James Franco che racconta la tragicomica storia vera dell’aspirante regista e famoso outsider di Hollywood, Tommy Wiseau e del suo leggendario film-fiasco The Room. La pellicola si basa sul best seller di Greg Sestero – The Room (“Il Più Grande Peggior Film Mai Realizzato”) che rivela tutti i retroscena sulla realizzazione di questo “disastroso” film diventato un cult.
Tommy Wiseau, un artista discutibile
In The Disaster Artist, il regista James Franco fornisce al pubblico un omaggio a Tommy Wiseau, artista la cui passione era genuina tanto quanto discutibili erano i suoi metodi – offrendo una celebrazione dell’amicizia, dell’espressione artistica e dell’inseguimento dei sogni contro ogni pronostico. Era il 2003 quando Wiseau, uno sconosciuto regista indipendente, si è lanciato da solo nel mondo del cinema, con uno dei peggiori film mai realizzati – The Room, un melodramma romantico e torrido incentrato su un triangolo amoroso che finisce in tragedia. Questa figura enigmatica dai capelli tinti di nero, che parla con uno spiccato accento straniero (un mix tra l’umano e l’Ewok), diventò famoso a Hollywood dopo aver installato un enorme poster su Highland Avenue, promuovendo il suo progetto bizzarro e vanitoso costato 6 milioni di dollari (grazie al suo patrimonio personale, presumibilmente costituito da negozi e case situate nell’area di San Francisco).
Un sogno da ottenere ad ogni costo
Il poster mostrava il primo piano di Wiseau in atteggiamento da duro, con gli occhi mezzi chiusi e una frase ad effetto errata che citava, “un dramma degno di Tennessee Williams”. Presentato in anteprima in due schermi della California del Sud e scomparso brutalmente, dopo aver incassato la misera cifra di 1.800 dollari in due settimane di programmazione, Wiseau non si è arreso mantenendo (con un esborso di 5000 dollari al mese) la locandina del film in bella vista per cinque anni, per far entrare il film nel cuore e nella mente dei guidatori di auto e moto di Los Angeles. Successivamente The Room è tornato a nuova vita, protagonista di proiezioni di mezzanotte grazie al passaparola. Nel corso del tempo, Wiseau si è prestato al ruolo del perfetto sconosciuto diventato famoso per caso nel mondo di Hollywood, per aver inseguito il suo sogno da ottenere ad ogni costo.
Un mastodontico disastro
Come raccontato in The Disaster Artist, la produzione durata otto mesi di The Room, fu un disastro di proporzioni epiche. Storia di un bancario di San Francisco di nome Johnny (lo stesso Wiseau) che rimane invischiato in un triangolo amoroso tra sua moglie Lisa (Juliette Danielle) e il suo migliore amico Mark (Sestero), il film è un’accozzaglia di dialoghi terribili, recitazione improponibile e narrativa senza senso. Wiseau, che per capriccio sostituiva continuamente gli attori, stupì il cast e la troupe girando simultaneamente sia su pellicola che in digitale, spendendo migliaia di dollari per l’acquisto di attrezzature che la maggior parte dei registi alle prime armi di solito noleggiava. Ad un certo punto, la sua troupe della produzione era composta da oltre 400 persone – un numero enorme per un progetto così piccolo, indipendente e autofinanziato.
Da fiasco a cult
Nella sua trasformazione da film da mezzanotte a fenomeno culturale, The Room diventò un’ironica storia di successo come mai prima nella storia di Hollywood. Il film è un fenomeno di enormi proporzioni che attira chiunque, dai ragazzi del college a cabarettisti agli sceneggiatori. Dopo aver infranto ogni regola di Hollywood, Wiseau divenne di fatto un elemento dell’industria dello spettacolo. Quindici anni dopo la maldestra premiere, The Room è ancora oggi oggetto di discussione, di cui si ride ma che è anche amato – perfino nell’establishment di Hollywood, che emarginò Wiseau per lunghi anni. Lo sceneggiatore Michael H. Weber – che ha adattato The Disaster Artist assieme al suo socio di scrittura Scott Neustadter guadagnondosi la nomination all’Oscar per la Miglior Sceneggiatura Non Originale – vede nella fallimentare farsa di Wiseau e nelle sue origini misteriose, “una storia di ispirazione e speranza, frutto della mente di un appassionato”.
Il libro di Greg Sestero
Dieci anni dopo, nel 2013, Greg Sestero, uno dei protagonisti di The Room, pubblica The Disaster Artist (lo trovate in lingua originale QUI), un racconto del giovane attore sul suo trasferimento a Los Angeles e la realizzazione di The Room. James Franco non lo aveva mai visto, ma si innamorò immediatamente del divertente ed affascinante racconto di Sestero, sulla realizzazione accidentale del film – e di come ha trovato l’amicizia nel mezzo di un disastro: “Tommy ha fatto il suo film con l’intenzione di realizzare un dramma ma la gente ne rideva – afferma Franco – il libro di Greg parlava di Hollywood, ma era anche la storia di questi spostati coinvolti nella produzione di The Room. Ho visto The Disaster Artist come un racconto sull’industria vista dal suo interno, raccontata dagli occhi di alcuni outsider”. L’attore-regista esalta il testo anche perché “cattura veramente i desideri di Tommy, il suo sogno di fare carriera a Hollywood. E questi sono davvero i sogni delle persone creative, creare qualcosa che raggiunga tantissima gente, trovare una comunità di persone con i quali poterci relazionare attraverso il nostro lavoro”.
The Room, un film che “merita”
Quando James Franco vide per la prima volta The Room, ne divenne immediatamente un iniziato, riconoscendo elementi di Sunset Boulevard, Boogie Nights e Il Talento di Mr. Ripley nell’improbabile ascesa alla fama di Tommy Wiseau. Un tocco surreale e moderno del Sogno Americano: “questo ragazzo arriva qui e si mette in testa di diventare una stella del cinema e, contro ogni probabilità, trova la sua visione, lo dirige e la gente finisce anche per amarlo – spiega Franco – anche non nel modo che lui pensava”. Sull’interpretazione recitativa di Wiseau poi aggiunge: “si affanna per essere una cosa e allo stesso tempo combatte tutte le altre cose che ostacolano la sua riuscita, e questo lo si percepisce durante la sua performance. Per il suo ruolo di Johnny ha creato uno sforzo quasi Dostoyevskiano. Con The Room ha cercato veramente di esprimere qualcosa – i suoi sentimenti, le sue esperienze di vita, il dolore per essere stato respinto dal mondo”.
L’Eredità di The Room
Circa venti anni dopo la deludente anteprima al Laemmle Fairfax di Los Angeles, The Room continua a deliziare le platee di tutto il mondo. Per caso o per volontà, Tommy Wiseau ha conquistato tutti con la sua visione creativa contro ogni più rosea aspettativa, creando un film che durerà nel tempo, il cui spirito chiassoso e audace è stato ripreso amorevolmente in The Disaster Artist, meticolosamente fino al suo più piccolo dettaglio. James Franco conclude così: “per questo film, essere visto in città diverse del mondo, vuol dire essere qualcosa di più che un semplice film epicamente brutto, del quale è divertente riderne assieme a degli amici. The Room è unico perché Tommy Wiseau ha dato l’anima per questo progetto”.
“The Room ha ciò che altri film brutti non hanno, la passione pura”.
James Franco