È arrivato al cinema il thriller soprannaturale The Conjuring – Il Caso Enfield, sequel del grande successo L’Evocazione – The Conjuring (oltre 319 milioni di dollari al botteghino!), diretto ancora una volta da James Wan, che porta sullo schermo un altro dei casi realmente accaduti più discussi di sempre. Vera Farmiga e Patrick Wilson tornano nel ruolo di Lorraine e Ed Warren che, in una delle loro più terrificanti indagini paranormali, si recano a Londra per aiutare una madre single che vive da sola con quattro bambini in una casa infestata da spiriti malvagi.
Alle 6 e 45 della mattina del 21 settembre del 2015, quindici minuti prima dell’inizio ufficiale delle riprese di The Conjuring – Il Caso Enfield, Padre Steven Sanchez di Albuquerque, New Mexico – esorcista autorizzato da Santa Romana Chiesa e amico personale della demonologa Lorraine Warren – ha benedetto la produzione davanti al cast e alla troupe nel Teatro 4 dei Warner Bros. Studios di Burbank, California. Padre Steve ha poi esteso l’invito alla benedizione a tutti coloro che erano presenti, quindi ha benedetto con l’acqua santa e l’olio santo ogni reparto e set del teatro. Ma dovendo girare un film su una possessione documentata, i realizzatori non avevano altra scelta. Dopo, e solo dopo, sono iniziate le riprese.
Nel 1970 i Warren hanno combattuto una presenza maligna che infestava una fattoria isolata a Harrisville, Rhode Island – un caso portato sullo schermo nel 2013 dal film di grande successo di Wan The Conjuring. Poi hanno affrontato l’evento più famoso della loro carriera, Amityville, che ha rischiato quasi di travolgerli. Ora lo scrittore/regista/produttore James Wan terrorizza ancora una volta gli spettatori con un nuovo caso delle terribili esperienze degli investigatori del paranormale Ed e Lorraine Warren: il caso Enfield.
Alla fine del 1977, con gli strascichi di Long Island che ancora li ossessionavano, i Warren si erano imposti una pausa di riflessione e si erano recati a Londra, dove dovettero affrontare un’entità demoniaca che si era insediata nella casa della famiglia Hodgson, nel popolare quartiere di Enfield. Quella che da molti era considerata una mistificazione, divenne uno dei casi più documentati nella storia del paranormale. “Tutto quello che Ed e Lorraine hanno vissuto da quando li abbiamo incontrati nel primo film, ha preparato la strada per Enfield – afferma James Wan – tra tutti i casi su cui hanno investigato nel corso della loro vita, Enfield è uno dei più sconvolgenti e angoscianti. Ma è anche uno dei più interessanti sotto parecchi punti di vista, perché è un riflesso di Amityville”.
Il produttore Peter Safran sentiva che lo scenario di Enfield era una conseguenza naturale della storia del primo film, sia perché “era uno dei più famosi esempi documentati di possessione sovrannaturale, sia perché le circostanze avrebbero fatto sì che il film avesse un look e un’atmosfera diversa dal primo. La Londra del 1977 – con lo sciopero dei minatori ancora in atto e la nascita del movimento punk – era un ambiente completamente diverso per i Warren”. Sottolineando ancora una volta la diversità rispetto al primo film, Wan dice: “l’ambientazione del primo film era intima, una fattoria che sorgeva in mezzo al nulla, mentre questo si svolge in una casa popolare di una grande città, dove si è porta a porta con i vicini e il traffico è sempre intenso. In quel tipo di ambiente le persone sono più vicine a ciò che sta succedendo in quell’appartamento”.
Ma forse la particolarità più terrorizzante vista nel sequel è che questa volta non sono solo i membri della famiglia l’obiettivo dell’entità, chiunque essa sia. Infatti attacca direttamente anche i Warren, tanto che sia Ed che Lorraine temono l’uno per l’altro oltre che per gli Hodgson. Prima dell’arrivo dei Warren, la casa degli Hodgson era stata frequentata dalla parapsicologa tedesca Anita Gregory, interpretata nel film da Franka Potente, e dall’investigatore inglese del paranormale Maurice Grosse, interpretato da Simon McBurney. Ma sono stati i Warren a impressionare la famiglia e a fare la differenza.
“Quando sono arrivati Ed e Lorraine, ho sentito per la prima volta una sensazione di sollievo, loro erano lì per cercare di aiutarci”, dice Janet Hodgson Winter, la donna che ha sofferto di più quando era una ragazzina di appena 11 anni, in quanto obiettivo principale della possessione e che è stata consulente del film. “C’è sicuramente qualcosa in questa casa, diceva Lorraine”, ricorda Margaret Hodgson Nadeem, sorella maggiore di Janet e consulente anche lei, della prima visita di Lorraine e Ed. “Le abbiamo raccontato tutto quello che succedeva e come era iniziato e come ancora proseguiva, che non riuscivamo a liberarcene, e lei disse ‘Ho già visto tutto questo in passato e farò del mio meglio per aiutarvi’”.
Dopo tanti anni, Lorraine Warren ricorda ancora la paura che si impadronì di lei quando arrivò a casa Hodgson e si accorse del pericolo che la famiglia stava correndo: “vedevo le ragazzine nei loro letti. Poi hanno iniziato a levitare, si sono incrociate in aria e gridavano. Sapevo che dovevo aiutarle”.