Due momenti di cinema. Jasmine Trinca, una delle più brave attrici della sua generazione, che il 23 aprile 2021 compie 40 anni, in una sequenza de La Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordana (2003) guarda intensamente Alessio Boni (che interpreta Matteo) quando quest’ultimo, al juke box, su sua richiesta, sceglie il disco A Chi di Fausto Leali. Giorgia, il suo personaggio, lo guarda, senza pronunciare una parola. In quello sguardo c’è tutto. Come tutto c’è nello sguardo in Nessuno Si Salva Da Solo, nel finale del film, quando dalla finestra osserva da lontano Riccardo Scamarcio, dopo una lunga notte di rancori e rimpianti. E se ci penso, mi viene in mente adesso anche uno suo sguardo nel finale dell’ultimo film che ho visto con lei, Guida Romantica A Posti Perduti. Jasmine Trinca parla con lo sguardo, sempre.
Debutta al cinema giovanissima, nel 2001, scelta da Nanni Moretti per il ruolo di Irene ne La Stanza Del Figlio, che le vale un Globo d’Oro come miglior attrice esordiente, il premio Guglielmo Biraghi del SNGCI e una candidatura ai David di Donatello come non protagonista. Due anni dopo è nel cast de La Meglio Gioventù di Marco Tullio Giordana, cui seguono nel 2005 Manuale D’Amore di Giovanni Veronesi e Romanzo Criminale di Michele Placido. Nanni Moretti la sceglie nuovamente nel 2006 per Il Caimano, l’anno successivo la vediamo in Piano, Solo di Riccardo Milani, mentre nel 2009 vince il Premio Marcello Mastroianni a Venezia con Il Grande Sogno di Michele Placido. Nel 2013 è protagonista di Un Giorno Devi Andare di Giorgio Diritti e di Miele, opera prima di Valeria Golino. Per entrambi i film ottiene il Nastro d’Argento come migliore attrice protagonista e la candidatura ai David di Donatello.
Nel 2015 è nel cast internazionale di The Gunman di Pierre Morel, con Sean Penn e Javier Bardem. Nello stesso anno interpreta Nessuno Si Salva Da Solo di Sergio Castellitto (nuova candidatura a David e Nastro d’Argento) e Maraviglioso Boccaccio dei fratelli Taviani. Nelle ultime stagioni l’abbiamo vista in Tommaso di Kim Rossi Stuart, Slam – Tutto Per Una Ragazza di Andrea Molaioli, Fortunata di Sergio Castellitto (con cui vince il Premio per l’interpretazione nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes e il David di Donatello come migliore attrice protagonista), Sulla Mia Pelle di Alessio Cremonini e Croce e Delizia di Simone Godano.
Nel 2018 ha debuttato a teatro nello spettacolo La Maladie de la mort, per la regia di Katie Mitchell. Nel 2019 è la protagonista ne La Dea Fortunata di Ferzan Ozpetek con cui vince il suo secondo David di Donatello come Miglior Attrice Protagonista. Nel 2020 è stata diretta da Ildikó Enyedi in The Story Of My Wife e da due registe italiane esordienti – Giorgia Farina per Guida Romantica a Posti Perduti (al fianco di Clive Owen) e Chiara Malta per Simple Women. Sempre nel 2020 ha esordito alla regia con il cortometraggio BMM-Being My Mom.