Oggi è il 90° compleanno di Jerry Lewis, tra i più grandi attori comici della storia del cinema statunitense e protagonista anche dietro alla macchina da presa. Prima di spiccare il volo da solo, per anni fece coppia con lo straordinario collega Dean Martin.
Il re dei comici americani dell’era moderna nasce a Newark nel 1926 con il nome di Joseph Levitch, da una famiglia di artisti di varietà. Sin da bambino recita con i suoi genitori in spettacoli divertenti ma è nel dopoguerra che il suo talento comico fiorisce, a contatto con un partner di scena che lo asseconda nelle sue folli invenzioni comiche: il cantante di origini italiane Dean Martin.
Il duo Martin e Lewis catalizzerà l’attenzione del pubblico americano prima sui palcoscenici, poi in televisione e infine al cinema. In dieci anni con i loro film conquisteranno il pubblico di tutto il mondo. Ma dopo Hollywood o Morte! (1956, regia di Frank Tashlin), Jerry decide di rompere il sodalizio e proporsi da solo. E diventa già dai primi film l’attore comico più popolare e pagato d’America. Uno dei suoi più grandi successi è Cenerentolo (1960, sempre di Frank Tashlin) una parodia – ambiziosa e costosa – della favola di Cenerentola in cui Jerry, all’apice della carriera, si produce in un’entrata in scena che rimane nella storia del cinema comico.
Ma anche stavolta a Jerry il successo non basta. Vuole che i suoi film non facciano solo ridere ma prendano di mira i fenomeni di costume tipici dello stile di vita americano. Da una raccolta di sketch buffi su un personaggio infantile e imbranato, le sue commedie diventano graffianti satire della società dei consumi. A quel punto Lewis diventa regista dei suoi film esordendo con Ragazzo Tuttofare nel 1960, un omaggio alle comiche del cinema muto degli esordi. Sempre occupandosi della regia Jerry realizza negli anni sessanta dei piccoli capolavori, da Le Folli Notti del Dottor Jerryl a Jerry 8 e ¾, un’immagine al tempo stesso divertente e amara dell’ambiente cinematografico hollywoodiano.
Perfezionista sul set, Jerry si fa fabbricare un dispositivo che gli permette di rivedere immediatamente le riprese attraverso un monitor. E’ il video assist, usato oggi su tutti i set del mondo. Negli anni settanta, amareggiato dall’insuccesso degli ultimi film ma soprattutto degli attacchi dei critici, Lewis decide di ritirarsi dal grande schermo e si dedica anima e corpo ad attività di raccolta fondi contro la distrofia muscolare, malattia da cui è affetto uno dei suoi figli. E’ così che fonda Telethon.
Ritorna sul grande schermo solo all’inizio degli anni ottanta anche grazie a Martin Scorsese, che lo affianca a De Niro in Re Per Una Notte, questa volta in un ruolo drammatico. Da allora in poi per Jerry sono solo onori e riconoscimenti. Come autore, attore e fautore di campagne di beneficenza. Una splendida avventura umana e professionale durata già novant’anni.
“La felicità non esiste. Di conseguenza non ci resta che provare ad essere felici senza”.
Jerry Lewis