Commedia, horror, musica. Il cinema di John Landis – che il 3 agosto compie 70 anni – è un cocktail di emozioni, ritmo e risate che tra la fine degli anni Settanta e tutti gli anni Ottanta ha dissetato intere generazioni entrando nel nostro immaginario collettivo. Quando i film diventano grandi successi al botteghino prima e pellicole cult dopo, il regista in questione si merita un posto di rilievo nella storia della settima arte.
Da portalettere a regista di successo
Nato a Chicago, la carriera di Landis inizia da adolescente alla prestigiosa 20th Century Fox come…portalettere. Un lavoro che gli permette di conoscere tantissimi maestri del cinema, tra cui Sir Alfred Hitchcock col quale allaccia un rapporto confidenziale. Gavetta, tanti contatti e frequentazione assidua dei set cinematografici. Dopo essere stato un assistente di produzione, nel 1973 debutta alla regia con il film Slok (di cui è anche il protagonista). Nel 1977 dirige Ridere per Ridere, mentre un anno dopo arriva la svolta con Animal House, pellicola con protagonista John Belushi, che si rivela un trionfo.
Al ritmo (mondiale) di The Blues Brothers
Due anni dopo arriva così un altro film diventato cult attraverso il quale Landis esprime il suo amore per la musica soul: stiamo parlando ovviamente di The Blues Brothers. Scritto insieme a Dan Aykroyd (quest’utlimo anche co-protagonista con Belushi), il film regala a Landis non solo la fama mondiale, ma anche un posto di rilievo nella storia del cinema anche grazie alla colonna sonora. Nel cast compaiono inoltre leggende come Ray Charles, Aretha Franklin, James Brown, Cab Calloway e John Lee Hooker. Il forte legame con la musica porterà inoltre il regista a dirigere uno dei videoclip più famosi di sempre, Thriller di Michael Jackson. A distanza di quasi vent’anni, nel 1998, Landis dirige il sequel The Blues Brothers – Il Mito Continua, commedia musicale dove ricompare Dan Aykroyd, questa volta affiancato da John Goodman.
Successi e cult anni ’80
Nel 1981 scrive e dirige l’horror Un Lupo Mannaro Americano a Londra (Oscar a Rick Baker per il Miglior Trucco), seguito nel 1983 da Ai Confini Della Realtà (primo episodio del film diretto insieme a Joe Dante, Steven Spielberg e George Miller), e nel 1985 da Tutto In Una Notte (con Jeff Goldblum e Michelle Pfeiffer) e Spie Come Noi (con Chevy Chase e Dan Aykroyd). Negli anni arriveranno poi: I Tre Amigos (1986); Donne Amazzoni Sulla Luna (1987); Oscar – Un Fidanzato Per Due Figlie (1991); Amore All’Ultimo Morso (1992); Beverly Hills Cop III – Un Piedipiatti a Beverly Hills III (1994); The Stupids (1996); Delitto Imperfetto (1998) e Ladri Di Cadaveri (2010).
Ma uno spazio a parte meritano ovviamente i suoi film più visti: Una Poltrona Per Due (1983) e Il Principe Cerca Moglie (1988), entrambi con Eddie Murphy. Due pellicole di culto (qui in Italia trasmessi dalle reti Mediaset, ogni anno, senza interruzione!), che non hanno bisogno di presentazioni. Entrambe dirette da un regista capace di entrare nei nostri cuori per sempre.