Dagli esordi da bambino in tv, tra spot e telefilm, al cinema più impegnato, vissuto davanti (ma anche dietro) la macchina da presa: mercoledì 17 febbraio 2021 è il 40° compleanno di Joseph Gordon-Levitt, un attore versatile che, seppur ancora giovanissimo, vanta una carriera professionale lunga oltre trent’anni. Quello insieme a lui, idealmente, è un lungo percorso: lo abbiamo visto crescere, da giovane ragazzo a uomo.
Le prime comparsate e il successo in tv
La vita artistica di Joesph Gordon Levitt si può suddividere in due parti, una fase più infantile-adolescenziale, ed una più matura, ovviamente legata all’età anagrafica (ma non solo). Il piccolo Joseph, a soli sei anni, prende infatti parte a pubblicità televisive e serie tv (da Casa Keaton a la Signora in Giallo, solo per fare due esempi) arrivando, nel 1992, a fare la prima comparsata al cinema nel Beethoven di Brian Levant. Nello stesso anno arriva ottiene uno Young Artist Award per il suo primo ruolo importante in In Mezzo Scorre il Fiume di Robert Redford. Negli anni ’90, oltre ad essere stato tra i protagonisti in film come Angels (1994, di William Dear), Il Giurato (1996, di Brian Gibson), Halloween 20 Anni Dopo (1998, di Steve Miner) e 10 Cose Che Odio Di Te (1999, di Gil Junger), viene ricordato soprattutto per aver preso parte a sei stagioni (1996-2001) della Una Famiglia Del Terzo Tipo, grazie alla quale vince due YoungStar Awards. Dopo questa serie tv, Gordon-Levitt si è preso una piccola pausa nel suo lavoro di attore per frequentare la Columbia University (dove studia storia, poesia e letteratura francesi).
La svolta con il cinema indipendente
Con l’arrivo del 2000 la sua carriera svolta: Joseph prende infatti parte ad una serie di pellicole indipendenti, acclamate e poco viste, che lo etichettano come l’astro nascente nel circuito del cinema indipendente. Tra i titoli ricordiamo: Manic (2001, di Jordan Melamed), un dramma ambientato in un manicomio; Mysterious Skin (2004, di Gregg Araki, dove interpreta un giovane prostituto gay vittima di abusi sessuali infantili) e Brick – Dose Mortale (2005, di Rian Johnson, un noir moderno ambientato in una scuola superiore dove, tra giri di droga, avviene un omicidio). Sono poi arrivati altri film come Sguardo Nel Vuoto (2007, esordio alla regia di Scott Frank), il discusso dramma Stop-Loss (2008, di Kimberly Peirce), Killshot (2008, di John Madden, con Diane Lane e Mickey Rourke). Sempre nel 2008 un grande regista come Spike Lee lo sceglie per Miracolo a Sant’Anna, film ambientato durante la Seconda Guerra mondiale. Un anno dopo, prima esperienza come regista indipendente: adatta Sparks, il racconto breve di Elmore Leonard, in un cortometraggio di 24 minuti che dirige e presenta al al Sundance Film Festival del 2009.
Da 500 (Giorni Insieme) a 50 e 50
Ed è proprio al Sundance Film Festival del 2009 che viene presentato un film diventato cult: la commedia romantica (500) Giorni Insieme di Marc Webb. Lui recita al fianco di Zooey Deschanel e, per la sua eccellente prova (davvero indimenticabile), viene candidato ai Golden Globes, agli Independent Spirit Awards e ai People‘s Choice Awards. Nel 2010 torna al Sundance con Hesher è Stato Qui (di Spencer Susser e con Natalie Portman) e prende parte al film action G.I Joe- La Nascita di Cobra (di Stephen Sommers). Sempre nel 2010 si unisce ad un grande cast – Leonardo DiCaprio, Marion Cotillard ed Ellen Page – per il bellissimo Inception di Christopher Nolan, un regista che lo dirigerà due anni dopo anche ne Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno (il terzo e ultimo film di Nolan della serie di Batman, lui viene candidato al People‘s Choice Award come Miglior Attore). Un anno dopo è al centro di 50 e 50, pellicola diretta da Jonathan Levine e interpretata anche da Seth Rogen, Anna Kendrick e Bryce Dallas Howard, per il quale Gordon-Levitt ottiene una nuova candidatura ai Golden Globe. Levine lo dirigerà nel 2015 anche in Sballati Per Le Feste!
Da Spielberg a Zemeckis, l’esordio alla regia
Diversi sono i film a cui prende parte nel 2012: da Senza Freni (di David Koepp) a Looper (thriller fantascientifico con Bruce Willis e Emily Blunt, Joseph ritrova alla regia Rian Johnson), e soprattutto a Lincoln, film candidato all’Oscar di un maestro di cinema come Steven Spielberg (nel cast Daniel Day Lewis e Sally Field). Del 2013 è invece Don Jon, pellicola con Scarlett Johansson e Julianne Moore, da lui scritto (e candidato ad uno Independent Spirit Award per il miglior esordio alla sceneggiatura), che rappresenta anche il suo debutto alla regia. Molto particolare è la sua partecipazione, nel 2014, nel Sin City – Una Donna Per Cui Uccidere di Robert Rodriguez e Frank Miller, nel quale era Johnny, un personaggio creato da Miller per il film. Un anno più tardi è al centro di The Walk, l’adattamento di Robert Zemeckis del documentario Man on Wire su Philippe Pettit, il funambolo che riuscì a camminare su una corda tesa tra le Twin Towers nel 1974.
Nel segno di Snowden
Diretto da Oliver Stone, nel 2016 Joseph Gordon-Levitt è il protagonista di Snowden, il film che racconta la storia di Edward Snowden, il cittadino americano rifugiatosi in Russia dopo aver fatto trapelare documenti riservati della CIA. Più recenti, usciti direttamente in digitale, sono 7500 (2019, di Patrick Vollrath, uscito Prime Video) Project Power (2020, di Henry Joost e Ariel Schulman, uscito su Netflix) e Il Processo ai Chicago 7 (2020, di Aaron Sorkin, uscito su Netflix). Il suo prossimo film speriamo di vederlo al cinema.