Giovedì 3 dicembre compie 60 anni Julianne Moore, una delle attrici più versatili e carismatiche dei nostri giorni, famosa per molte memorabili performance, sia nelle commedie che nei film drammatici, tanto in blockbuster che in film indipendenti, sul piccolo come sul grande schermo.
L’esordio in teatro
Nata in North Carolina, sin da giovane Julie Anne Moore Smith si avvicina al mondo della recitazione. Dopo aver conseguito una laurea in teatro presso la Boston University for the Performing Arts, la Moore prende parte ad una serie di produzioni off-Broadway, tra cui Seriuous Money di Caryl Churchill e Ice Cream/Hot Fudge al Public Theater. A Minneapolis recita nell’Amleto del Guthrie Theater e poi partecipa ai workshop di Strindberg The Father, con Al Pacino, e An American Daughter di Wendy Wasserstein, insieme a Meryl Streep. Il suo debutto a Broadway avverrà nel 2006 nella produzione di Sam Mendes di The Vertical Hour, un’opera originale scritta da David Hare. Negli anni di mezzo intanto la sua carriera al cinema è sbocciata.
Il cinema, i successi, i premi
Dopo il teatro, Julianne Moore debutta sul piccolo schermo dove ricopre diversi ruoli in alcune serie tv, tra cui la soap opera Così Gira il Mondo. Il suo esordio cinematografico avviene trent’anni fa, nel 1990, con il film I Delitti Del Gatto Nero, . Dopo aver preso parte allo strepitoso America Oggi di Robert Altman (Coppa Volpi per il Cast e Leone d’Orom nel 1993) il successo internazionale le viene consegnato dalla commedia Nine Months – Imprevisti D’Amore (1995) e Il Mondo Perduto – Jurassic Park (1997). I riconoscimenti non tardano ad arrivare e il 2003 è per lei un anno da incorniciare. Alla Notte degli Oscar si trova infatti candidata come Miglior Attrice sia come Protagonista, per Lontano Dal Paradiso (di Todd Haynes), che come Non Protagonista per The Hours (di Stephen Daldry). La statuetta non arriva, ma entrambi i film vince due prestigiosi premi in Europa come Miglior Attrice: la Coppa Volpi per Lontano Dal Paradiso e l’Orso d’Argento per The Hours. Quando nel 2014 vincerà il Prix al Festival di Cannes come Miglior Attrice per Maps To The Stars di David Cronenberg raggiunge un record: è la prima attrice ad aver vinto i principali premi dei tre più importanti festival di cinema europei.
L’Oscar per Still Alice
Un discorso a parte meritava la sua interpretazione in Still Alice, nei panni della protagonista, Alice, una donna di cinquant’anni che ha tutto – ha una cattedra in linguistica presso la Columbia University, un marito amorevole, e tre figli stupendi – ma che un giorno scopre di avere l’Alzheimer precoce. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Lisa Genova, è stato diretto da Richard Glatzer che ha descritto così Julianne Moore: “è stata perfetta, Julianne non solo era in grado di conferire l’intelligenza scintillante di questa professoressa di linguistica, ma possedeva anche la vulnerabilità e la semplicità che caratterizzano il personaggio successivamente nella storia. Sarebbe stata capace di esprimere il lento deterioramento del personaggio. Lei è semplicemente una delle migliori attrici del mondo”.
Grazia, intelligenza, sensibilità (e sensualità)
Vera e propria Signora del cinema, dotata di sensibilità, intelligenza e grazia, Julianne Moore è un’interprete straordinaria, sempre più affascinante (e addirittura sensuale) con il passare degli anni. Lungo la sua carriera ha recitato in film come: Il Grande Lebowski; Crazy, Stupid, Love; I Ragazzi Stanno Bene; A Single Man; The Forgotten; Quel Che Sapeva Maisie; The English Teacher; Laws Of Attraction; Chloe-Tra Seduzione e Inganno; Blindness – Cecità; Savage Grace; Io Non Sono Qui; I Figli Degli Uomini; Hannibal; Il Fuggitivo; Fine Di Una Storia; Magnolia; La Fortuna Di Cookie; Psycho (il remake di Gus van Sant); Don Jon; The English Teacher; Lo Sguardo di Satana – Carrie; Hunger Games: Il Canto Della Rivolta (Parte 1 e 2); Il Settimo Figlio; Freeheld – Amore, Giustizia, Uguaglianza; Il Piano di Maggie; La Stanza Delle Meraviglie; Kingsman – Il Cerchio D’Oro; Suburbicon; Sotto Sequestro; Gloria Bell; Dopo Il Matrimonio. Prossimamente la vedremo ne La Donna Alla Finestra (regia di Joe Wright) e The Glorias (di Julie Taymor).
Tra libri e impegno civile
Julianne Moore è anche una scrittrice di successo, autrice, di recente, del suo quarto libro, My Mother is a Foreigner, But Not to Me, basato sulla sua esperienza famigliare. Tra i libri precedenti ricordiamo la serie di successo per bambini Freckleface Strawberry, Freckleface Strawberry and the Dodgeball Bully, e Freckleface Strawberry Best Friends Forever. Prendendo ispirazione dal protagonista dei suoi libri, Freckleface Strawberry, nel 2013 la Moore ha creato una app, chiamata Monster Maker app, su iTunes, che permette di crearsi da soli un mostro da mandare ad amici e parenti. Julianne ha poi presentato la sua seconda app, la Dreamtime Playtime, che serve per sviluppare le competenze matematiche sin dalla giovane età. Dal libro è stato tratto anche un musical off-Broadway di successo. L’attrice che ama scrivere è anche molto impegnata in diverse campagne. Oltre ad essere Ambasciatrice dei Programmi di SAVE THE CHILDREN, fa parte del Comitato Consultivo del Children’s Health Fund, ed è sostenitrice di Planned Parenthood e di Tuberous Sclerosis Alliance. Nel 2015 è diventata fondatrice e direttrice dell’Everytown for Gun Safety Creative Council, una comunità creativa ideata per dare voce al movimento contro la violenza armata in America.
Giù il cappello davanti a questa splendida Donna, una Signora del cinema.