untitled

Jurassic Park, il film di Steven Spielberg che ha scritto la Storia

Nel giorno dell’arrivo al cinema di Jurassic World, è inevitabile tornare con la mente al 1993. Ventidue anni fa, diretto da un magistrale Steven Spielberg,  usciva nelle sale di tutto il mondo Jurassic Park, non solo un film ma un ricordo condiviso da tutti noi.

1

Jurassic Park ha definito i parametri del colossale blockbuster estivo, è stato un evento che ci ha regalato alcune delle immagini e dei suoni più indimenticabili e iconici dell’arte cinematografica. È stata la prima volta in cui abbiamo visto in movimento i dinosauri, quei grandi rettili che popolarono il nostro pianeta centinaia di milioni di anni fa.

Tutto è cominciato da un’idea della mente brillante di Michael Crichton, l’autore dell’omonimo libro da cui è stato tratto il film. Lo scrittore, che ci mise una decina d’anni a scrivere il suo libro, si immaginò un’evoluzione dell’ingegneria genetica: creare in laboratorio dei dinosauri partendo dal DNA contenuto da una zanzara preistorica (di 65 milioni di anni prima), rimasta intrappolata nell’ambra (resina fossile) di un albero.

Richard Attenborough nei panni di John Hammond

Richard Attenborough nei panni di John Hammond

A guidare le operazioni, un anziano miliardario a capo della InGen: John Hammond, interpretato da un magico Richard Attenborough. Il suo piano è quello di realizzare su Isla Nublar, al largo delle coste dell’America Centrale, il Jurassic Park, un luogo aperto ai visitatori di tutto il mondo. Quando convoca un gruppo di esperti, tra cui il paleontologo Alan Grant (Sam Neill) e la peleobotanica Ellie Sattler (Laura Dern), per ottenere i consensi e l’approvazione definitiva per il suo ambizioso progetto, tutto precipiterà rovinosamente.

Se nella prima parte della pellicola vediamo sullo schermo i grandi erbivori (il gigantesco Brachiosauro e il Triceratopo, due scene indimenticabili) che sembrano promettere un’esperienza fantastica, con il passare dei minuti tutto cambia quando entrano in azione i carnivori: prima il Dilophosaurus, poi il Tirannosauro Rex ed infine i terribili Velociraptor. Ogni attacco è memorabile, ogni inquadratura ti inchioda alla poltrona: tutto si trasforma in un’avventura da brividi.

Un cameralook di Laura Dern

Un cameralook di Laura Dern

Originariamente uscito nel 1993 (in Italia uscì esattamente il 17 settembre), Jurassic Park di Spielberg ha dato agli spettatori cinematografici una film capace di comunicare con un pubblico globale di tutte le età e da allora è diventato una parte indelebile della loro memoria collettiva culturale. Basato sulla miscela di fantascienza e di immaginazione senza confini di Crichton, il film ha lasciato il pubblico senza fiato e con la domanda: “Ma questo sarebbe davvero potuto succedere?”.

L’opera di Crichton è stata considerata una favola ammonitrice sui pericoli associati alla manipolazione scientifica, tema ricorrente nelle sue opere. Sebbene la sua scrittura venga tipicamente classificata come fantascientifica, le sue idee centrali hanno radici scientifiche. Quando ha iniziato a scrivere Jurassic Park, per avere una comprensione dal punto di vista paleontologico delle creature che descriveva, Crichton si è rivolto al paleontologo Jack Horner, professore alla Montana State University e curatore del Museum of the Rockies, facendo riferimento al suo libro Digging Dinosaurs.

3

Con 920 milioni di dollari di incasso, il film fu un clamoroso successo planetario (vinse anche tre Oscar per Miglior Sonoro, Miglior Montaggio Sonoro e Migliori Effetti Speciali). Ben presto si sviluppò la Dino-Mania: gadget, riviste, iniziative editoriali di ogni tipo legate al film. In Italia, lo stesso Piero Angela, insieme al figlio Alberto, realizzò in tv quattro meravigliose puntate speciali di Quark dedicate alla vita dei dinosauri esattamente quando uscì il film di Spielberg al cinema.

Sia i giovani che i vecchi rimasero attratti dai misteri e dalla meraviglia delle creature preistoriche che dominarono la Terra per 160 milioni di anni prima di scomparire lasciando solamente delle piccole tracce della loro esistenza. Il lavoro di Crichton catturò la nostra immaginazione collettiva sfumando brillantemente la linea di demarcazione tra scienza e finzione.

"The Lost World" un T Rex attacca Julianne Moore e Jeff Goldblum

“The Lost World” un T Rex attacca Julianne Moore e Jeff Goldblum

Il tema ebbe un enorme seguito e nel 1997, arrivò il sequel: The Lost World – Jurassic Park. Ancora con Spielberg dietro la macchina da presa e sempre partendo da un nuovo libro di Crichton. Il matematico Ian Malcolm (Jeff Goldblum), già presente nel primo film, è protagonista della storia insieme a Julianne Moore. Questa volta la vicenda si svolge su Isla Sorna, l’isola dove nascevano i dinosauri destinati al Jurassic Park. Sono liberi e non ci sono gabbie. Anche in questo caso non mancheranno sequenze indimenticabili (i due T Rex che rivogliono il loro piccolo, i Velociraptor che attaccano in gruppo) e addirittura “esagerate”  (il Tirannosauro che arriva a San Diego in città era forse di troppo…).

Nel 2001 torna invece protagonista Sam Neill nel terzo capitolo Jurassic Park III, questa volta diretto da Joe Johnston e con Spielberg produttore esecutivo. Il luogo è ancora Isla Sorna ma questa volta il dominatore assoluto è lo Spinosauro (che compare anche nella locandina-logo) che in una magnifica scena batte a duello proprio il Tirannosauro. Non mancano anche stavolta i Velociraptor mentre compaiono per la prima volta anche i volatili Pterodattili.

Sam Neill circondato dai Raptor in "Jurassic Park III"

Sam Neill circondato dai Raptor in “Jurassic Park III”

Ma il primo film resta indiscutibilmente il migliore. Jurassic Park è stato pioniere dei progressi negli effetti visivi che ti facevano credere che i dinosauri girovagassero davvero di nuovo sulla Terra. Mescolando verità scientificamente plausibili con un’immaginazione straordinaria ha raccontato una favola educativa sui possibili risultati di un sovvertimento dell’ordine naturale. Ci ha lasciato con gli occhi spalancati, la bocca aperta e il cuore a mille.

 “Questo è quello che succede quando l’uomo gioca a fare Dio”

Steven Spielberg

Leave a Comment