L’attesa sta per terminare. A 25 anni di distanza dal primo Jurassic Park, domani arriva al cinema, (anche in 3D IMAX) Jurassic World – Il Regno Distrutto, il quinto capitolo della saga sui terribili animali preistorici nata dal genio di Michael Crichton e dalla magistrale regia di Steven Spielberg. Una nuova avventura scritta da Colin Trevorrow (auotre del primo Jurassic World), diretta da J.A. Bayona e che vede nuovamente protagonisti Chris Pratt e Bryce Dallas Howard.
Il Regno Distrutto
Sono passati tre anni da quando il parco tematico e resort di lusso Jurassic World è stato distrutto dai dinosauri scappati dalle gabbie. Isla Nublar ora è abbandonata dagli esseri umani, mentre i dinosauri sopravvissuti abitano nella giungla. Quando il vulcano dormiente dell’isola si risveglia, Owen (Chris Pratt) e Claire (Bryce Dallas Howard) intraprendono una campagna per salvaguardare i dinosauri rimasti da una catastrofe che li porterebbe all’estinzione. Owen intende trovare Blue, il suo velociraptor ancora disperso nella natura selvaggia, mentre Claire ha sviluppato un rispetto per queste creature, divenute ormai la sua missione.
Arrivati sull’isola mentre la lava comincia a scendere, la loro spedizione scopre che una cospirazione potrebbe riportare il nostro intero pianeta ad un pericoloso stato di disordine che non si vedeva dai tempi della preistoria. Con tutta la meraviglia, l’avventura e i brividi che hanno caratterizzato una delle saghe più famose e di successo della storia del cinema, questo nuovissimo evento cinematografico segna il ritorno dei nostri personaggi preferiti e dei dinosauri – insieme a nuove specie più terrificanti e spaventose che mai.
Pensare al dopo Jurassic World
Può sembrare difficile da credere, ma quando i realizzatori di Jurassic World del 2015 hanno iniziato il suo sviluppo, non avevano idea che il loro lavoro sarebbe diventato uno dei cinque film di maggior successo di tutti i tempi. Per il regista di Jurassic World, Colin Trevorrow, il rilancio della serie che lo ha affascinato fin da piccolo, è stato a lungo immaginato come una trilogia. Insieme al co-sceneggiatore Derek Connolly, era molto orgoglioso di portare i racconti disciplinanti di Michael Crichton e la creazione del mondo di Steven Spielberg ad un livello più pericoloso e inaspettato. Incoraggiati dal successo strabiliante del film e dalla fiducia di Spielberg riguardo al loro arco narrativo, i due hanno iniziato a discutere della sorte dell’addomesticatore di velociraptor Owen, della direttrice delle operazioni Claire, e del gran numero di dinosauri sfollati che vagavano sulla terra e volavano sopra Isla Nublar.
Mentre Jurassic World mostrava il parco come una promessa ma che si è dimostrato essere teatro di eventi impressionanti e terrificanti, Trevorrow sapeva che il capitolo successivo avrebbe potuto e dovuto affrontare temi molto più oscuri: “questi dinosauri erano su questa Terra 65 milioni di anni fa, e ora si trovano in un posto che è completamente estraneo a loro – spiega Trevorrow – pensavo che esistesse un modo per raccontare una storia da una prospettiva umana. Come ci sentiremmo se venissimo portati in un mondo a cui non apparteniamo solo per la soddisfazione di altri? Quello era un regno in cui non eravamo mai stati, ed era un tema di cui film avrebbero beneficiato”.
Owen e Claire
Mentre i partner di scrittura progettavano questo secondo atto, stabilivano delle nuove strategie per coinvolgere il pubblico. A causa dell’avidità e il senso di onnipotenza degli investitori e della imprudenza o superficialità dei visitatori del parco, Jurassic World non aveva speranze. Pochi personaggi sono così vicini a Trevorrow di Claire Dearing e Owen Grady, ex partner che sembrano essere destinati a struggersi – e brontolare – uno contro l’altro. Discutendo di come gli eroi si sono evoluti, Trevorrow osserva: “abbiamo riflettuto molto sulla figura di Claire qualche anno dopo, sui suoi sensi di colpa, i rimpianti e le responsabilità – che avrebbe tramutato in azioni. Claire sa di un’ imminente catastrofe naturale sull’isola, che le ha fatto porre la domanda al mondo: ‘Lasciamo che questi animali muoiano, o li salviamo?’. È la persona che si sente maggiormente responsabile del salvataggio dei dinosauri”.
Dall’altro lato, c’è Owen: “è il solo in grado di dimostrare che i velociraptor possono seguire degli ordini. Sa che c’è una possibilità per loro di servire da animali per gli stessi scopi usati nel corso della storia, per la guerra – continua Trevorrow – i nostri due personaggi sono la madre e il padre del nuovo mondo. Sono i genitori di questo lento disastro biologico iniziato da John Hammond. Per noi era importante trovare un modo per inserire Hammond nella storia e collegarli insieme, così come raccontare di più sulla storia delle origini di Jurassic Park”.
L’arrivo di Bayona
Per il nuovo capitolo della trilogia, i produttori, Steven Spielberg su tutti, si sono rivolti all’acclamato regista spagnolo Juan Antonio “J.A.” Bayona: “come molte persone della mia generazione, ho avvertito un senso di meraviglia quando ho visto Jurassic Park – spiega il regista – c’è qualcosa di assolutamente coinvolgente quando si tratta di creature che abitavano il nostro pianeta milioni di anni fa, e l’idea di salvarle dalla minaccia dell’estinzione è affascinante. È uno spunto divertente quanto geniale per una saga”. Il regista spagnolo afferma che la sua immaginazione giovanile è stata segnata dal genio presciente del Dr. Crichton: “quello che ho sempre amato dei libri di Michael Crichton è che, oltre a farti vivere una grande avventura, ti fanno pensare alle ripercussioni morali dell’evoluzione della scienza. Non si tratta di fantascienza; la realtà di questi progressi crea un’empatia immediata con i lettori. Venticinque anni fa, il dibattito sui limiti morali della scienza stava appena cominciando; oggi sono notizie quotidiane”.
Nuovi e vecchi dinosauri
Oltre al ritorno di Blue, il Velociraptor superstite addomesticato da Owen, è stato cruciale per la narrazione ampliare la serie e presentare delle nuove specie di dinosauri appartenenti ad ere differenti. Da un Baryonyx e un Carnotaurus, ad un indisciplinato ‘elefante in una cristalleria’ chiamato Stygimoloch, gli scrittori hanno inserito nel Regno Distrutto molte creature pittoresche. Come se ciò non bastasse, hanno immaginato un mostro nato in laboratorio, conosciuto come Indoraptor. Il suo DNA è un miscuglio empio di Velociraptor, Indominus rex e chissà cos’altro ha inserito il dottor Wu (sempre interpretato da BD Wong!) nei suoi codoni, questa creatura non è letale per le sue dimensioni, ma per la sua intelligenza, velocità e capacità di seguire gli ordini quando lo decide. L’Indoraptor è, senza dubbio, l’arma perfetta. Ma non ci sarà mai un film di Jurassic senza la vera star, il T. Rex, lo stesso che è apparso in Jurassic Park e in Jurassic World. È un’icona, non solo perché è un T. Rex, ma perché è lo stesso T. Rex.
Il ritorno del Dottor Wu e di Ian Malcolm
Al fianco di Bryce Dallas Howard e Chris Pratt appaiono due artisti che fanno parte della famiglia di Jurassic sin dal primo giorno. BD Wong ritorna al ruolo del Dr. Henry Wu, il creatore dell’abominevole Indominus Rex. Nel Il Regno Distrtutto, il Dr. Wu, esonerato per cattiva etica e quindi non è più al suo posto, ha ancora le stesse conoscenze, ma è più disperato e non dispone più delle stesse attrezzature. È in circostanze molto diverse e le sue mani sono davvero legate. Tuttavia niente gli impedirà di realizzare l’Indoraptor, una nuova creatura geneticamente modificata, un animale molto più terrificante e intelligente del T. Rex o dell’Indominus Rex.
Jeff Goldblum torna ad interpretare il Dr. Ian Malcolm, un personaggio immortalato dall’originale Jurassic Park: “oltre ad essere appassionante, questo franchise mette in evidenza alcune questioni della specie umana di oggi – afferma Goldblum – il mio personaggio si è sempre espresso contro l’idea che gli animali venissero sfruttati per divertimento o per fare soldi. In questo film, la malvagità è legata all’avidità capitalista e alla stupidità in generale: due argomenti che stanno a cuore a Ian Malcolm”. Dopo il disastro che si è verificato nel parco a tema, il vulcano dell’isola minaccia di spazzare via la massa di dinosauri rimasti su Isla Nublar: “c’è un dibattito in corso, e Malcolm interviene a Washington per parlare di fronte alla commissione del Senato sulla questione – continua l’attore – crede sia stato sovvertito il corso naturale della storia, con interferenze e manipolazioni, per ragioni sbagliate. Si ha un’idea pessima sui dinosauri, e se il vulcano li sta eliminando, dovremmo accettarlo. Se proviamo a spostarli, succederà un disastro”.
Niente spaventa come l’Uomo
L’ultima creatura realizzata in laboratorio, l’Indoraptor, è essenzialmente a prova di proiettile. Attacca a comando, è stato progettato come una macchina da guerra letale: “è un mostro interamente creato dagli umani e non si sa come scampargli, il Dr. Wu ha creato un’arma inarrestabile – spiega Bryce Dallas Howard – ma qui viene il bello: è facile pensare che la cosa più spaventosa che possa accadere in un film di Jurassic sia affrontare un dinosauro; mentre ciò che appare in questo film è molto più minaccioso e malvagio, qualcosa di più sanguinario e spietato: il genere umano”.
“L’Indoraptor è un dinosauro, ma è davvero un mostro. Il Regno Distrutto è il primo vero ibrido tra un film sui dinosauri e un film sui mostri”.
Steven Spielberg