La caduta delle pesanti accuse di molestie – mosse nei suoi confronti – è stato senza dubbio il regalo più importante che potesse ricevere Kevin Spacey che oggi, venerdì 26 luglio, compie 60 anni. Il due volte Premio Oscar ha vissuto un anno intensissimo e il clamore legato alla sua vicenda è stato direttamente proporzionale al suo talento ed alla sua carriera: enorme. Un percorso, il suo, ricco di gloria ma anche di ombre.
Un carattere turbolento
Nato nel New Jersey, a 4 anni il piccolo Kevin si trasferisce a Los Angeles, la terra di Hollywood. Visto il suo carattere turbolento, i genitori lo iscrivono alla Northridge Military Academy, dalla viene subito espulso per aver picchiato – pare per legittima difesa – un altro studente dell’accademia. Kevin si iscrive quindi alla Chatsworth High School, dove conosce due futuri colleghi, Val Kilmer e Mare Winningham, recitando per il saggio scolastico nel musical The Sound of Music.
Dal teatro al cinema
Tra la passione per la boxe e quella per la recitazione, Kevin sceglie quest’ultima, anche su consiglio dell’amico Val Kilmer, che gli suggerisce di trasferirsi a New York per seguire lezioni alla famosa Juilliard School. Comincia a farsi chiamare Kevin Spacey (il nome completo è Kevin Spacey Fowler). Dopo due anni lascia anche la Juillard e tenta la fortuna a Broadway. La sua prima esperienza importante arriva con il ruolo di un messaggero nell’Enrico VI di Joseph Papp. In seguito sarà il regista Mike Nichols a dargli una parte in Bugie, Baci, Bambole & Bastardi e a portarlo sul grande schermo, sebbene con piccoli ruoli, in Heartburn – Affari di Cuore e Una Donna in Carriera. Da allora alternerà il teatro al cinema, riportando successi nell’uno e nell’altro: nel 1991 vince un Tony Award come “miglior attore non protagonista” per la sua interpretazione dello “zio Louie” nella commedia Lost in Yonkers di Neil Simon.
I Premi Oscar
La consacrazione sul grande schermo arriva nel 1996 con la vittoria dell’Oscar al Miglior Attore Non Protagonista per il memorabile ruolo di Roger “Verbal” Kint nel thriller I Soliti Sospetti di Bryan Singer. Kevin Spacey non si accontenta di recitare, ma si dà anche alla regia con Insoliti Criminali, film che passa però quasi inosservato. Ha anche fondato nel 1997 una sua casa di produzione, la Trigger Street Production, creata per lanciare giovani talenti nel mondo cinematografico. Nel 1999 interpreta il protagonista in The Big Kahuna, trasposizione per il cinema dell’omonima commedia, al quale segue, nel 2000, l’Oscar al Miglior Attore per American Beauty. Durante la cerimonia per la consegna di questo secondo Oscar viene applaudito per aver dedicato il premio a Jack Lemmon: Spacey lo ringrazia per il suo ruolo di amico, mentore e per essere stato la sua ispirazione primaria per la sua celebre interpretazione dell’impiegato C.C. Baxter nel film L’appartamento.
Il successo di House of Cards
Dal 2013 al 2017 è produttore e protagonista della serie televisiva House of Cards – Gli Intrighi Del Potere, dove lavora nuovamente al fianco di David Fincher, produttore dello show e regista dei primi due episodi. La serie, composta da tredici episodi stagionali è il remake di una miniserie inglese del 1990 ed è stata la prima produzione originale di Netflix, colosso della distribuzione in streaming e on demand; la messa in onda è partita nel febbraio 2013 ed è da subito un grande successo di critica e pubblico. Spacey vi interpreta il ruolo di Frank Underwood, un politico cinico e assetato di potere che mette in atto con ogni mezzo necessario una scalata al potere nelle gerarchie più alte del Governo degli Stati Uniti. Una prova che gli ha fatto vincere un Golden Globe.
Nuovamente arruolabile
In seguito alle accuse di molestie mosse nei suoi confronti nell’ottobre 2017, diversi progetti con Spacey coinvolto sono saltati: la produzione di House of Cards ha prima sospeso le riprese della sesta stagione della serie, e ha poi licenziato l’attore dal cast.Inoltre Netflix ha bloccato l’uscita del film Gore con Spacey protagonista, mentre il 9 novembre Ridley Scott e la Sony hanno deciso di eliminare le scene in cui compariva Spacey in Tutti i Soldi Del Mondo e di rigirarle sostituendolo con Christopher Plummer. Ora Kevin Spacey è nuovamente arruolabile, senza più essere sporco di fango. Probabilmente qualcuno continuerà ad avere dubbi su di lui, quel che è certo è che il suo 60° anno è stato alquanto turbolento.