Tra gli altri appuntamenti veneziani di oggi, venerdì 30 agosto, ce ne sono due che spiccano: Andrey Tarkovsky. A Cinema Prayer – presentato in Venezia Classici Documentari – documentario sul grande cineasta russo realizzato dal figlio Andrej A. Tarkovskij e Seberg, pellicola – Fuori Concorso – diretta da Benedict Andrews con Kristen Stewart, Jack O’Connell, Anthony Mackie e Vince Vaughn.
Andrey Tarkovsky. A Cinema Prayer
Andrej Tarkovskij, regista geniale, i cui film sono considerati capolavori del cinema mondiale, ci ha lasciato otto pellicole e l’interesse e il desiderio sempre più crescenti di comprendere la sua l’opera. Il film racconta la vita e l’opera di Tarkovskij lasciando la parola al regista stesso che condivide i suoi ricordi, il suo sguardo sull’arte, le riflessioni sul destino dell’artista e sul senso dell’esistenza umana. Grazie a rarissime registrazioni audio, lo spettatore può immergersi nel misterioso universo del suo immaginario cinematografico, comprendere e ripensare l’opera e il mondo interiore del Maestro. Il racconto è accompagnato da registrazioni inedite di poesie di Arsenij Tarkovskij, uno dei più grandi poeti russi del Novecento e padre del regista, lette dallo stesso autore. L’opera poetica di Arsenij ha sempre influenzato il cinema di Andrej, sottolineando il profondo legame culturale e spirituale tra padre e figlio. Le immagini del film sono costituite da frammenti tratti dalle opere del regista, da rarissimi materiali foto/video d’epoca e dalle riprese effettuate sui luoghi della vita e dei set dei film di Tarkovskij in Russia, in Svezia e in Italia, patria adottiva dell’artista.
Andrej A. Tarkovskij ha raccontato: “un gran numero di teorie originali è stato elaborato per tentare di spiegare il fenomeno Tarkovskij nell’arte contemporanea. Ma cosa ne pensava lo stesso Tarkovskij? Quali principi lo hanno guidato nella creazione dei suoi capolavori? Che cosa lo ha ispirato? Di che cosa ha vissuto e che cosa voleva trasmettere ai suoi spettatori? È possibile, a più di trent’anni dalla sua scomparsa, ascoltare di nuovo la voce del regista che racconta la sua vita, la sua professione, la sua vocazione? Questi sono gli obiettivi che mi sono posto nella preparazione del film, ovvero ricondurre lo spettatore all’origine del pensiero del regista e condividere l’emozione dell’incontro con il grande artista, il grande uomo e maestro di vita che era mio padre“.
Seberg
Ispirato a fatti realmente accaduti, Seberg narra la storia di Jean Seberg (Kristen Stewart), protagonista di À Bout de Souffle (Fino All’Ultimo Respiro) e beniamina della Nouvelle Vague francese, che sul finire degli anni Sessanta finì nel mirino del programma di sorveglianza illegale dell’FBI, COINTELPRO. Il coinvolgimento politico e sentimentale dell’attrice con l’attivista per i diritti civili Hakim Jamal la rese un obiettivo dei tentativi spietati del Bureau di arrestare, screditare e denunciare il movimento del Black Power. Un giovane e ambizioso agente federale, Jack Solomon, viene incaricato di sorvegliare l’attrice; i destini dei due si troveranno a essere pericolosamente intrecciati. Il regista Benedict Andrews sostiene che “Jean Seberg ridefinì i parametri della presenza e della verità scenica. Mi affascinano le contraddizioni di Jean, il suo incarnare allo stesso tempo fiera indipendenza e apertura emotiva, tristezza e ingenuità, idealismo e gioia di vivere. Sotto lo sguardo spietato dell’FBI, la trama della vita di Jean si sgretola. Come il personaggio di Giovanna d’Arco interpretato per Otto Preminger, Jean attraversa il fuoco. Sopravvissuta all’esaurimento nervoso e alla perdita, trasforma l’instabilità in grazia duramente conquistata“.