Kusama – Infinity, il documentario diretto dalla regista Heather Lenz su Yayoi Kusama, l’artista femminile vivente più venduta al mondo, arriva nelle sale da lunedì 4 marzo distribuito da Wanted Cinema e Feltrinelli Real Cinema in occasione dei suoi 90 anni.
Yayoi Kusama, icona giapponese per eccellenza, è una delle artiste più influenti della storia dell’arte contemporanea, colei che ha fatto delle sue allucinazioni un’arte diventando l’artista donna più venduta al mondo. Il film esplora la sua ascesa verso il successo mostrando da vicino il suo talento, le sue ossessioni, la malattia mentale e le difficoltà incontrate durante il suo percorso, la sua significativa importanza artistica e culturale. Utilizzando il materiale d’archivio e quello inedito, viene raccontata in modo intimo la storia di Kusama, attraverso le sue stesse parole e le toccanti interviste a direttori di musei, galleristi, curatori, critici, collezionisti, amici e collaboratori.
Divenuta ormai l’artista più popolare al mondo, ideatrice di abbaglianti e fantasiose creazioni a pois e conosciuta ai più per le enormi zucche colorate e le sue Infinity Room, Kusama continua a dedicarsi all’arte a tempo pieno realizzando innumerevoli opere che abbracciano varie discipline come la pittura, la scultura, l’arte performativa, il design e registrando con le sue mostre record di pubblico nei principali musei internazionali.
Kusama – Infinity è il primo film a raccontare l’eccezionale storia dell’artista più autentica del nostro tempo, dal momento che Kusama ha lottato per mantenere l’integrità della sua arte, dei suoi principi e della sua eredità. Ha vissuto una forte oppressione iniziale a causa del sessismo e il razzismo che caratterizzavano il mondo dell’arte, ha avuto una malattia mentale in una cultura in cui era percepita come una vergogna ma è riuscita a emergere ed è ora una tra le cinque artiste donne più influenti al mondo nell’ambito dell’arte contemporanea.
Oggi Kusama con le sue creazioni macroscopiche e microscopiche tra cui dipinti, performances, stanze a grandezza naturale, installazioni scultoree, lavori letterari, poesie, romanzi, film, moda e design, attira in ogni mostra che realizza un numero record di visitatori (dal 2013 sono stati più di 5 milioni) e non esiste artista al mondo che abbia un simile pubblico, le sue Infinity Mirror Rooms sono estremamente virali sui social media. Kusama continua incessantemente a creare arte e a partecipare a mostre senza dar segno di cedimento all’età di quasi novanta anni, di recente ha esposto presso le più prestigiose istituzioni internazionali tra cui il Centre Georges Pompidou, la Tate Modern, il Whitney Museum of American Art, il National Centre of Art di Tokyo e il Museo di Hirshhorn. Nel 2017 ha aperto il suo museo personale a Tokyo con la mostra inaugurale Creation Is a Solitary Pursuit, Love is What Brings You Closer to Art.
Heater Lenz racconta…
“Ho conosciuto per la prima volta l’arte di Kusama mentre mi laureavo in Storia dell’Arte. All’epoca, studiavo su tomi enormi ma che raramente contenevano anche solo un paragrafo sull’arte prodotta dalle donne. Quando ho visto per la prima volta i lavori di Kusama, ho immediatamente percepito un legame istantaneo con la sua arte. Mentre imparavo di più sulla vastità di lavori che Kusama ha creato durante la sua vita, in particolare a New York tra il 1958 e il 1973, ho compreso che i suoi contributi al mondo dell’arte non erano stati adeguatamente riconosciuti”.
“Successivamente, mentre facevo un Master in Cinema alla University of Southern California, ho deciso di fare un film su questa straordinaria artista giapponese per condividere la sua storia con un pubblico più ampio. All’epoca non avrei mai potuto immaginare che Kusama sarebbe diventata l’artista femminile più venduta al mondo. Ma nonostante sia ormai famosissima per la sua parrucca rossa e i suoi pois colorati, ho pensato che far conoscere anche il lato oscuro della sua storia personale potesse aiutare a trasmettere al pubblico quella parte della sua vita e della sua persona onde evitare che venisse dimenticata”.
“Volevo che chiunque sapesse che quella di Kusama è la storia di una pioniera che ha dovuto superare il sessismo, il razzismo e la malattia mentale per perseguire il sogno di essere un’artista. Spero perciò che le persone trovino stimolante il film”.
“Dal punto di vista di chi crea tutto è una scommessa, un salto nell’ignoto”.
Yayoi Kusama