La Guerra dei Cristeros è al centro di Cristiada, il film di Dean Wright con Andy Garcia ed Eva Longoria che uscirà stasera al cinema. Un racconto storico che arriva per la prima volta sul grande schermo e in cui uomini e donne di ogni estrazione sociale decidono di imbracciare le armi per difendere la libertà, la famiglia ed il futuro del proprio paese. Siamo in Messico, negli anni ‘20, di fronte a quell’evento che passerà alla storia come la Guerra dei Cristeros: un conflitto che scoppiò quando il governo messicano tentò di vietare la pratica del culto cristiano in tutto il paese. Una pagina drammatica della storia dell’America Latina, rimasto nascosto al mondo, ma ancora viva nella memoria del Messico.
Il generale Gorostieta (Andy Garcia), ormai in pensione, assiste indifferente, insieme alla moglie (Eva Longoria), allo sprofondare del Messico in una sanguinosa guerra civile. La persecuzione ideologica contro i suoi stessi concittadini indurranno tuttavia Gorostieta, uomo ateo ma convinto sostenitore del valore etico della libertà di pensiero e d’azione, ad abbracciare la causa dei Cristeros e a diventarne il loro leader militare.
Gorostieta riuscirà a trasformare una banda di ribelli in una forza militare organizzata. Affronterà sfide impossibili contro un Governo potente e spietato presieduto dal presidente Plutarco Calles. Sarà tuttavia la profonda umanità di coloro che incontrerà sul suo cammino (giovani idealisti, rinnegati e, soprattutto, un coraggioso adolescente di nome José), a fargli comprendere come i valori e gli ideali siano la sorgente del coraggio anche quando la speranza nella giustizia sembra essere irrimediabilmente perduta.
Il film descrive due eroi molto diversi tra loro, un ateo generale in pensione, il quale è l’ultimo ad unirsi alla causa e un ragazzo, che invece scopre la sua fede e mostra cosa sia il vero coraggio; entrambi finiranno per convincersi del fatto che la libertà vale qualunque sacrificio. In un mondo di sfide quale è il 2014, la vera storia della guerra Cristera echeggia più che mai, soprattutto in un momento in cui i temi della libertà, dell’oppressione, della pace, della protesta e dell’eroismo, toccano persone di ogni ceto sociale nel mondo.
“Mentre leggevo la bozza, quello che veramente mi ha sconcertato è stato il confronto che potevo fare con i nostri giorni” racconta Dean Wright. “In tutto il mondo le persone si ribellano perché non vogliono sentirsi dire ‘non si può dire questo’ e ‘non si può credere quello’ e quando l’oppressione dura troppo a lungo, la gente si ribella”.
Per decenni il ricordo della guerra Cristera è stato cancellato, sia in Messico che nel resto del mondo. E’ stato omesso dai libri di storia e ne parlano, a bassa voce, solo coloro i cui familiari diedero la vita per la causa. Il produttore Pablo Barroso ha, quindi, sentito che era finalmente giunto il momento di portare alla luce questa vicenda. “E’ un pezzo di storia rimasto troppo a lungo nascosto“, commenta Barroso. “Ciò che mi ha colpito è che si tratta di una storia vera, una storia di persone reali che hanno reagito non solo per la libertà di culto e la libertà di riunirsi, ma per la libertà di essere; sono rimasto affascinato anche dal modo in cui tale rivolta, ha cambiato un intero continente. E’ una storia estremamente toccante ed è difficile credere che sia accaduta meno di 100 anni fa, senza che oggi quasi nessuno ne sia a conoscenza” ha concluso.
Le riprese del film sono state realizzate nei luoghi del Messico dove i fatti storici si sono realmente verificati. Per immergersi pienamente nella storia, il regista è stato in Messico, viaggiando “di villaggio in villaggio, nei luoghi dove le battaglie avevano avuto luogo. Ho incontrato i parenti delle controparti reali dei nostri personaggi, e ho anche conosciuto alcuni combattenti Cristeros, ormai anziani. Ho persino incontrato la famiglia del generale Gorostieta e li ho trovati persone incredibili. Hanno detto che hanno sempre considerato la storia del padre come una storia d’amore, la storia di un uomo che ha creduto che il rispetto per la libertà di culto fosse importante per ogni essere umano”.
“Ciò che trovo edificante è che ognuno dei personaggi del film commette degli errori, ma cambia e cresce, e infine sceglie il sacrificio. Ognuno agisce come tutti noi spereremmo di fare, se fosse necessario”
Dean Wright