La Stagione del Teatro Argentina si chiude con la creazione del Premio Oscar Nicola Piovani che, dal 7 all’11 giugno porta a teatro La Musica è Pericolosa, il suo spettacolo-concertato che è un’opera polidisciplinare nella quale la musica è protagonista assoluta, corteggiata o ispirata da immagini e parole, a esprimere con le note, le partiture e le interpretazioni ciò che non si riesce a dire con altri linguaggi e arti.
Il maestro, autore di alcune tra le più belle e celebri colonne sonore del nostro cinema, guiderà gli spettatori in un viaggio di note e suggestioni, ripercorrendo i suoi lavori accanto a De André, Fellini, Magni, e altri registi spagnoli, francesi, olandesi. Veri e propri protagonisti assoluti saranno però gli strumenti musicali, come il pianoforte, il contrabasso, il sassofono, le percussioni, la chitarra, il violoncello, la fisarmonica, i quali daranno voce a ciò che non si può dire e a ciò che non si può tacere, ma che la musica può invece con la sua potenza esprimere. Un racconto musicale incantevole, in cui l’artista alterna l’esecuzione di brani inediti a nuove versioni di altri più celebri, riarrangiati per tessere un connubio assoluto tra cinema e musica.
«La musica è pericolosa – racconta Nicola Piovani – come lo sono tutte le cose profondamente belle: ci cambiano, a volte ci ammalano di bellezza, come gli innamoramenti adolescenziali, pericolosi come i nostri incontri con quella musica che ha la forza di cambiarci dentro». La Musica è Pericolosa sarà infatti un viaggio in grado di attuare una metamorfosi interiore attraverso un crescendo di atmosfere dense di sentimento che compone e armonizza una narrazione teatrale in cui la parola arriva dove la musica non può arrivare e, soprattutto, la musica la fa da padrona là dove la parola non sa e non può arrivare.
Sulla scena il pianoforte del maestro sarà accompagnato dalle tastiere e dalla fisarmonica di Rossano Baldini, dal sax e dal clarinetto di Marina Cesari, dal violoncello, dalla chitarra e dal mandoloncello di Pasquale Filastò, dalla batteria e dalle percussioni di Ivan Gambini, dal contrabbasso di Marco Loddo e da proiezioni video che integreranno e arricchiranno il racconto con fotogrammi di film, di spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Luzzati e Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani.