Dall’immaginazione del regista candidato all’Oscar Armando Iannucci, dal 16 ottobre arriva al cinema La Vita Straordinaria di David Copperfield, l’adattamento di uno dei romanzi più amati di Charles Dickens. Un racconto della vita del personaggio letterario, dalla sua giovinezza fino all’età adulta, narrato in uno stile ironico, tipico del regista. Dev Patel interpreta il protagonista, nel cast anche Tilda Swinton e Hugh Laurie.
Il film
La Vita Straordinaria di David Copperfield attraversa l’Inghilterra del XIX secolo seguendo il destino a zig-zag del suo eroe (Dev Patel). Il film propone una nuova lettura della classica lode al coraggio e alla perseveranza che rappresenta il romanzo di Charles Dickens filtrata dallo sguardo comico dei suoi pluripremiati cineasti, offrendo al racconto dickensiano una nuova linfa per un’epoca cosmopolita grazie a un variegato cast corale di attori teatrali e cinematografici provenienti da tutto il mondo. Gli autori, il regista Armando Iannucci e lo sceneggiatore Simon Blackwell, mettono il loro stile narrativo ironico e tuttavia di gran cuore al servizio della rivisitazione dell’iconico eroe dickensiano narrandone le stravaganti peripezie che lo porteranno da orfano impoverito a promettente scrittore nell’Inghilterra vittoriana.
Reinventare un classico di Charles Dickens
Ammiratore da tutta la vita di Charles Dickens, qualche anno fa Armando Iannucci aveva avuto un’illuminazione creativa rileggendo l’acclamato ottavo romanzo dell’autore, David Copperfield, pubblicato per la prima volta nel 1850: “volevo trasformarlo in un film – ricorda Iannucci – la ragione è che ne percepivo profondamento lo spirito contemporaneo, ma anche che tutti gli adattamenti che avevo visto erano molto seriosi e incentrati sull’aspetto drammatico della storia. E se è vero che la trama è molto densa e i risvolti drammatici sono numerosi, questi per me erano i tratti meno interessanti del racconto”. Le “scene spassose nel romanzo”, come le chiama Iannucci (come David che si ubriaca per la prima volta), per il regista sono state le più entusiasmanti da esplorare: “ci sono dei momenti che rasentano la slapstick comedy, come quando David inizia il tirocinio nello studio legale e deve scendere a patti con le scricchiolanti assi del pavimento. È un testo molto surreale e tuttavia molto realistico. E io volevo che questo binomio emergesse dal film”.
Divertente a prescindere
Il collaboratore e co-sceneggiatore abituale del regista, Simon Blackwell, ha aggiunto: “la modernità di David Copperfield è sempre andata persa [sullo schermo] nell’istante in cui i personaggi hanno indossato i cappelli. È uno dei romanzi più divertenti che io abbia mai letto. È anche molto lungo, poco più di 600 pagine, dunque quando ti accingi a condensarlo per trasporlo in un film o in una serie televisiva, la tendenza è quella di lasciare fuori le scene comiche perché non costituiscono l’ossatura della narrazione. Ma è francamente spassoso. È divertente a prescindere”.