Sentimenti soffocati, rancori mai sopiti, mistero, paura. Giovedì 10 maggio uscirà al cinema Le Grida Del Silenzio, l’opera prima di Sasha Alessandra Carlesi, una storia fortemente simbolica che ha come protagonisti sette ragazzi. Il cast, arricchito dalla stessa regista, vede all’opera Alice Bellagamba, Luca Avallone, Manuela Zero, Roberto Calabrese, Ana Cruz, Martina Carletti e Luca Molinari.
Le Grida Del Silenzio segue le traiettorie di sette ragazzi, romani, in una fascia d’età compresa tra i venti e i trenta. Ciascuno con la propria storia, la propria situazione sentimentale, il proprio bagaglio, più o meno pesante. E ciascuno di noi ritroverà qualcosa di sé dentro uno di loro. Sette volti, sette maschere. Maschere che la società impone di indossare sin dalla nascita e che la vita rafforza giorno dopo giorno, rendendole più spesse. Ci difendono, ci proteggono, ci rendono più forti.
Dal luogo d’incontro dell’inizio del film, un centro sportivo esclusivo di Roma, si passa ad un luogo da raggiungere, per vivere un’esperienza, per andare in fuga dai propri pensieri, alla ricerca di una meta comune. Un vecchio minivan condurrà i ragazzi verso un destino pronto ad attenderli tra le fronde di quei vecchi alberi di quel bosco sorto ai piedi di un lago, circondato da una natura lussureggiante, ma talvolta sinistro. Passi fra le fronde: sono veramente soli i sette ragazzi? E poi la paura, quella paura che ci fa perdere il controllo, che ci rende tutti uguali o più simili, che fa cadere le maschere e le barriere che c’eravamo sapientemente costruiti.
Per addentrarmi nei temi del film, ho deciso di intervistare la regista, Sasha Alessandra Carlesi.
Ci sono Le Grida Del Silenzio, ovvero tutto il “non detto”, il “non fatto”. Lava trattenuta di un vulcano pronto ad esplodere che si contiene. E poi ci sono “Le Grida Nel Silenzio”, quelle dei protagonisti, persi in questo bosco, lontani da tutti. Nel primo caso portano una maschera, non esprimendosi del tutto; nel secondo caso, con l’arrivo della paura e della ricerca d’aiuto, la maschera cade. Può essere questa una chiave di lettura del tuo film?
Assolutamente si, in merito a questa tua affermazione non ho molto altro da aggiungere, hai capito perfettamente il mio messaggio, o almeno uno dei tanti piccoli messaggi che ho inserito in questo mio primo lavoro.
Stare zitti a squarciagola. È possibile? Ti è mai capitato?
È possibile sì…Stare a zitti a squarciagola può essere un altro modo di dire “grida silenziose”… e sì! Mi è capitato da quando ho imparato ogni tanto a tacere, a non dire o “urlare” sempre tutto quello che mi passa per la testa.
La maschere che indossiamo, che la società ci impone di indossare, ci proteggono o ci condannano?
Ci condannano a non essere mai veramente noi stessi, a non vivere storie, emozioni, ci condannano ad essere come la società ci impone di essere… Per manipolarci meglio! Si, siamo apparentemente più forti ma anche più manipolabili con indosso una maschera….
Se alcuni silenzi dell’uomo sono assordanti, come giudichi il silenzio del bosco? La Natura ci parla?
La natura ci parla eccome, le cose ci parlano eccome, siamo energia allo stato puro, come lo è la natura, un albero, una pianta… un animale…. Siamo tutti fatti della stessa materia … l’energia appunto… L’energia è composta da vibrazioni in grado di comunicare, a chi sa ascoltare… a chi si sa ascoltare quindi… poiché è la stessa cosa…Essendo tutti frammenti di una stessa cosa… Chiaro? Per nulla lo so… Ma sono concetti facili da comprendere difficili da spiegare… Nel silenzio di un bosco puoi sentire urlare mille verità…Nel mio film solo Alice però era in grado di comprenderle…Non sono alla portata di tutti…Sono solo per chi sa ascoltare abbiamo detto no?
Senza svelare nulla, cosa c’è in quel bacio finale tra Arianna e Luca?
Ci sono le mille possibilità che oltre il tempo, oltre la vita terrena, quando la nostra anima eterna navigherà sulle sponde di altri mondi, potrà finalmente sperimentare. Possibilità perse durante il viaggio corporale ma che due anime destinate ad incontrarsi non mancheranno altrove…Oltre il tempo appunto… Due anime destinate si rincontreranno sempre nonostante gli errori che le hanno fatte allontanare nella vita… C’è sempre un’altra opportunità… Quel bacio è una speranza…
Intervista di Giacomo Aricò