Le Storie Che Saremo – il progetto lanciato lo scorso maggio dalla casa di produzione veneziana Ginko Film, a cura di Marco Zuin – venerdì 13 novembre alle 18 debutta alla XIII edizione di Archivio Aperto, la rassegna annuale dedicata alla riscoperta del patrimonio cinematografico privato e inedito, che quest’anno si svolge per la prima volta online. Il film collettivo sarà disponibile gratuitamente on-demand fino al 6 dicembre a questo link: https://www.mymovies.it/ondemand/archivio-aperto/movie/le-storie-che-saremo/ (bisogna registrarsi gratuitamente).
Le Storie Che Saremo
Proposta nella sezione Recycled Cinema, l’opera unisce 6 film brevi realizzati da Daniele Atzeni, Marco Bertozzi, Claudio Casazza, Giulia Cosentino, Irene Dionisio, Martina Melilli e Matteo Zadra che nell’isolamento causato dal Covid-19, interrogano un fragile presente attraverso il passato, per immaginare il mondo come sarà. Lo fanno non realizzando nuove immagini, ma lavorando a partire da materiali già esistenti provenienti da 6 sei archivi dei film di famiglia: 8mmezzo (Livorno), Cinescatti/Lab80 (Bergamo), Home Movies-Archivio nazionale del film di famiglia (Bologna), Paesaggi di famiglia (Cagliari), Ri-Prese (Venezia) e Superottimisti (Torino).
Lavorare con gli archivi
Le Storie Che Saremo esplicita il potenziale del cinema documentario, vicino al mondo ma lontano dall’attualità. Una selezione di film di famiglia in pellicola 8mm, super8, 16mm video8, girati per immortalare quello che più è mancato nel periodo di lontananza forzata, scene intime familiari come battesimi, matrimoni, feste di compleanno, ma anche viaggi o eventi, città e paesaggi. Autori ed archivi parleranno del progetto insieme in un incontro dal titolo Lavorare Con Gli Archivi In Tempi Di Pandemia sabato 14 novembre ore 18 su Facebook live.
I sei episodi
Il documentario si apre con il film Mondo Nuovo: nei giorni di quarantena Irene Dionisio avvia un dialogo immaginario tra lei e un inconscio collettivo: quando il mondo tornerà “oggetto” – e non solo di consumo – del nostro sguardo? Con Ma-Ma, Daniele Atzeni immagina un futuro imprecisato o in un futuribile passato, in cui un’intelligenza artificiale scruta un territorio desolato alla ricerca di qualche presenza umana. Una voce macina parole, i suoi sguardi frullano ricordi di una infanzia balneare, passato e presente fusi in un inatteso anacronismo in Mi Sono Svegliato, il lavoro di Marco Bertozzi.
Claudio Casazza in Vite Che Non Sono La Mia propone un racconto personale su come il ricordo diventa sogno: perdersi in un passato, seppure originato da una proiezione, può permetterci di lasciar andare un pezzo di presente? Martina Melilli e Matteo Zadra si interrogano sul senso della vicinanza e delle relazioni umane nel loro Assembramento, il racconto di un nonno raccoglie intorno a sé nipoti e parenti. Suoni, immagini e parole si inseguono in un eterno ritorno, frammentando il tempo presente per collidere in una memoria che è già futuro per Giulia Cosentino nel suo Perché Scappi?
L’importanza di una memoria collettiva
«In un tempo in cui assistiamo a una sovraesposizione di immagini prodotte nel presente, Le Storie Che Saremo capovolge l’assioma e chiede di dare un nuovo messaggio artistico a partire da materiali amatoriali esistenti, per ritrovare nei riti comunitari una memoria collettiva – afferma il curatore del progetto Marco Zuin – il ricordo è una delle poche cose che non ci possono essere precluse, dobbiamo partire da qui per scrivere una nuova storia».