Si è appena conclusa la versione live della seconda edizione Life Beyond Life Film Festival, proposto dall’Università Popolare ArtInMovimento e dall’Associazione Culturale SystemOut, in sinergia con l’A.R.E.I. (Afterlife Research and Education Institute) e col Religion Today Film Festival. Diversi sono stati i premiati in onore alle sei giurie presenti e soprattutto a testimonianza della presenza di alcuni lavori cinematografici esteticamente ben realizzati.
La Giuria Lungometraggi, presieduta da Alberto Olivero e coordinata da Roberto Valente, attribuisce l’alloro come Miglior Film a Road to Eden (Kirghizistan) diretto da Bakyt Mukul e Dastan Zhapar Uulu. A Gaurav Madan (Barah By Barah) (India) va il Premio alla Migliore Regia mentre Bhumika Gopa Dube (Barah By Barah) e Marat Alyshpaev (Road to Eden) sono rispettivamente la Miglior Attrice e il Miglior Attore della categoria. La Giuria assegna inoltre all’italiano Histoire D’une Larme di Giovanni Coda la Menzione Speciale.
La Giuria Documentari, presieduta da Johan Nepomuk Maier e coordinata da Leonardo Zullo, decreta come Miglior Documentario Doctor Kees – In Search of Willy’s Will (Paesi Bassi) di Jesse van Venrooij. Attribuisce l’alloro per la Migliore Regia a Ronni Thomas (The Kybalion) (USA) e il Premio come Migliore Fotografia a Bomarey – Ghosts In The Factory di Tommaso Facchin e Ivan Franceschini (Italia). Sceglie di dare la Menzione Speciale Best Thought (Migliore Riflessione) a Samadhi Road (Brasile) di Julio & Daniel Hey.
La Giuria Cortometraggi, presieduta da R. Craig Hogan e coordinata da Lucio Toma, conferisce il Premio del Miglior Cortometraggio come ex aequo a Mirage (Paesi Bassi) di Sil van der Woerd e Rose (Singapore) di Derrick Lui. Attribuisce una Menzione Speciale a The Lake (Francia) diretto da Nyima Cartier.
La Giuria dei Doc Shorts, presieduta da Mario Guerra e coordinata da Leonardo Moiso, conferisce il Premio come Miglior Doc Short a Brave (Francia) di Wilmarc Val. Inoltre attribuisce la Menzione Speciale sia a Zenerù (Italia) di Andrea Grasselli sia a The Beyond (Svizzera) di Daniel Maurer.
La Giuria degli Studenti americani USAC di Torino decreta come proprio Miglior Short Film Snorrie (Mustachio) (Paesi Bassi) di Victoria Warmerdam mentre come proprio Miglior Doc Short The Beyond (Svizzera) di Daniel Maurer.
La Giuria 11.0 attribuisce il proprio premio come Miglior Corto al doc short italiano La Cena Delle Anime di Ignazio Figus e conferisce la propria Menzione Speciale al singaporiano Rose di Derrick Lui.
Jurgen Ziwie, artista e pubblicitario di fama internazionale, attribuisce a Mirage diretto da Sil van der Woerd il Premio come il Migliore Impatto Emozionale Visivo.
La Commissione Musica interna al Festival, composta da Carmelo Spoto, Vixia Maggini e André Ruiz Luiz identifica in Rose di Derrick Lui, il destinatario del Premio come Migliore Colonna Sonora.
La Direzione Artistica attribuisce il Premio come Migliore Fotografia a Marco Ferri (Zenerù); il Miglior Sound Design a Mirage diretto da Sil van der Woerd; la Migliore Sceneggiatura a Snorrie (Mustachio) di Victoria Warmerdam; la Migliore Produzione Creativa a Stefan Georgiou (Guide Me Home) (Regno Unito); la Miglior Performance a Mat Laroche (Guide Me Home); e la Migliore Ricerca sulla Vita Oltre la Vita a Rinaldi – Instrumental Transcommunication To The Other Side (USA) diretto da Robert William Lyon.
La Menzione “Andare Oltre” dell’Università Popolare ArtInMovimento va, quest’anno, a due cortometraggi: a Bardo (Italia) di Alessandro Di Maio e a Reflections (Grecia) di Fotis Skourletis.
Le conclusioni del Direttore Artistico Annunziato Gentiluomo
“Due giorni intensi. Siamo soddisfatti dell’evento. Gli spettatori sono stati molto interattivi manifestando interesse per l’originalità della proposta. Grazie ai Q&A con i quattro autori e attraverso le riflessioni di Manuela Pompas e le mie abbiamo creato un “fil rouge” che ha portato il festival a un buon livello di divulgazione sulle tematiche spirituali e legate alla vita oltre la vita. Abbiamo ricordato Ruggero Toma e Ruth Meuren, a cui è stata dedicata questa seconda edizione, e abbiamo provato a celebrare la vita declinando il tema della morte con originalità ed estetica. Vorrei ricordare pubblicamente Marat Alyshpaev, protagonista di “Road to Eden”, vincitore del Premio come Miglior Attore, che recentemente è venuto a mancare: siamo sicuri che, come un angelo, ha vegliato sulla buona riuscita del festival. Ringrazio l’Ambrosio Cinecafé per come ci ha accolto, tutti i media-partner e i partner, e tutto il team del LBLFF formato da Andrea Morghen, Matteo Valier, Lucio Toma, Evelyn Meuren, Roberto Valente, Samuele Maritan e Fabrizio Salvati, a cui si è aggiunto, gestendo tutta la parte tecnica, Simone Rinolfi. Con una squadra così non si può che lavorare bene e dall’esterno ciò si percepisce”.