Dopo essere stato presentato ad Alice Nella Città alla 14. Festa del Cinema di Roma, giovedì 21 novembre arriva al cinema Light Of My Life, il film scritto e diretto da Casey Affleck, una storia epica, emotiva e perspicace sul rapporto tra genitori e figli, sulla vita e le lezioni difficili, il bene e il male, il mondo e la nostra famiglia. Protagonisti sono lo stesso Affleck con l’esordiente Anna Pniowsky ed Elisabeth Moss.
Il film
Nell’atmosfera disperata di un paesaggio post-pandemico e distopico, a seguito di una pestilenza che ha ucciso quasi tutte le femmine del mondo, un padre e una figlia cercano di sopravvivere nelle città del Midwest americano, nascondendosi nei boschi, lontano dal pericolo degli uomini. Proteggere Rag (Anna Pniowsky), che ha 11 anni, è la preoccupazione principale del suo amorevole papà (Casey Affleck). Lui mostra alla bambina come sopravvivere mangiando solo i frutti della terra, le insegna l’etica e la storia, esercita la sua memoria e le dà lezioni sulla moralità –cercando di onorare sempre e rafforzare la giovane donna che sta diventando e ricordandole quanto la sua mamma (Elisabeth Moss) la adorasse. Ma poi un incontro casuale mina tutte quelle precauzioni che il papà e Rag avevano preso, mettendo a rischio il rifugio che si erano creati in quel mondo pericoloso e ossessivamente squilibrato.
Una metafora sulla genitorialità
Light Of My Life, debutto alla regia di Casey Affleck, basato sulla sua stessa sceneggiatura, combina un dramma di sopravvivenza, una storia per adulti e una potente metafora sulla genitorialità, lasciando che la preoccupazione per un singolo figlio diventi al contempo plauso e speranza per una specie che sta affrontando le sue maggiori sfide. Come il padre – noto solo come “Papà”, come lo chiama Rag – non riesce a trovare le parole per spiegare quel mondo alla figlia, così anche il film si trattiene dal raccontare tutto al suo pubblico. Il mondo è distopico, ma stranamente tranquillo; l’umanità è al collasso, sebbene la crudeltà persista; la gentilezza può anche esistere, ma la fiducia sembra un concetto impensabile. Girato in splendidi luoghi boschivi, Light Of My Life un bellissimo thriller drammatico, ma è anche una riflessione sull’amore dei genitori nei momenti di crisi, un’analisi sulla precarietà della società e una complessa e interessante parabola sul non arrendersi.
Il coraggio di lasciar crescere i figli
Light Of My Life è la storia di un padre e una figlia, una storia post-pandemica, una storia tra l’uomo e la natura, una storia di invasione domestica, una storia di formazione, una fiaba. Ma soprattutto è una storia di amore genitoriale. Per Casey Affleck questa “è una storia sull’essere un genitore single, in lutto per la perdita della famiglia. Il Papà vorrebbe proteggere e insegnare alla figlia, ma la figlia vorrebbe difendersi e imparare da sola. Nel mondo rappresentato nel nostro film, dove la minaccia per la bambina è così grave, questo dramma universale diventa una questione di vita o di morte. Come può un genitore capire che non può proteggere sua figlia da ogni pericolo del mondo, ma che il suo compito è prepararla a proteggere se stessa? Come può un genitore avere il coraggio di lasciar andare la propria figlia quando il pericolo è così costante e orribile?”.
Un simbolo del nostro tempo
Il film affronta questioni che si ripercuotono sull’era in cui viviamo ora: un’epoca in cui la natura è fuori sincrono e in pericolo, come l’umanità stessa; la tecnologia ci domina; la libertà delle donne è sotto attacco; la società è corrotta. Ma nulla di tutto ciò è entrato consapevolmente nel DNA del film, come spiega Casey Affleck: ”vorrei potermi prendere il merito di aver rappresentato un mondo che è in qualche modo parallelo a quello in cui ci troviamo ora. In verità, non avevo in mente alcun commento sociale quando stavo realizzando il film. Ma una delle ragioni per cui amo l’arte è che riesce a parlare del nostro mondo in un modo non troppo letterale; quelle cose potrebbero aver trovato la loro strada nel film, ma quello che stavo facendo era una storia sull’imparare a trovare un equilibrio tra tenere lontano il mondo e far entrare il mondo, proteggere i tuoi figli e lasciarli andare, proteggendoli mentre loro si preparano a proteggersi”.
Risentimento, protezione, panico
Per quanto riguarda la sua interpretazione, Casey Affleck afferma che una delle chiavi per capire chi fosse papà nella storia era assicurarsi che il legame tra genitore e figlio si percepisse come reale: “volevo ricercare una sorta di risentimento genitoriale, perché è un’espressione di amore che, in un certo senso, è meno ovvia. E poi ho cercato di bilanciare i due lati del personaggio: da un lato papà è sicuro di potersi prendere cura di Rag, proteggerla, crescerla, ma prova anche una profonda sensazione di solitudine e panico. Essere in grado di mettere tutto questo nello stesso personaggio e nella stessa scena è stato interessante”.