Giovedì 9 dicembre 2021. A poco più di 93 anni (compiuti lo scorso 14 agosto) se n’è andata Lina Wertmüller, prima donna al mondo nella storia del cinema ad aver ricevuto una nomination al Premio Oscar come miglior regista, con il suo capolavoro Pasqualino Settebellezze (1975). Per ricordarla, parleremo di Dietro Gli Occhiali Bianchi, il documentario diretto da Valerio Ruiz che ripercorre la vita e la carriera di questa donna straordinaria.
Dalle immagini inedite girate a Cinecittà quando era aiuto regista di Federico Fellini in 8 e 1/2, il documentario ripercorre i luoghi dei suoi film più celebri, per scoprire l’universo artistico e umano di una donna che, sempre fedele alla sua vena ironica e grottesca, ha lasciato il segno in ogni ramo dello spettacolo in cui ha lavorato.
Cinema, teatro, televisione, musica. Ad accompagnare il viaggio, tante interviste esclusive agli artisti testimoni di una carriera intensa, in continua evoluzione. Tra questi, Giancarlo Giannini, Marina Cicogna, Sophia Loren e molti talenti stranieri come Harvey Keitel, Nastassja Kinski e il critico cinematografico John Simon. Il film contiene una lunga serie d’inediti tra video, immagini e canzoni scritte dalla stessa Lina Wertmüller.
Dietro gli Occhiali Bianchi è un ritratto personale e poetico firmato da Valerio Ruiz, suo aiuto regista e stretto collaboratore. Un percorso che indaga il talento multiforme di Lina Wertmüller, per conoscere il suo genio d’artista e scoprire aspetti della sua personalità talvolta celati dietro l’immagine-maschera dei suoi occhiali bianchi. Secondo Ruiz, si potrebbe definire “un documentario emotivo, che esalta il mistero del genio, l’essere artista, il talento”.
“Lina Wertmuller è tra i pochissimi italiani che ci hanno rappresentato con gioia e entusiasmo. Lontana da ogni miserabilismo e da qualsiasi atteggiamento pietistico: sempre eroica nello sberleffo e nel dileggio perché sempre perdutamente innamorata di ogni suo personaggio. Maestra di immagini esemplari, dai suoi occhiali dalla montatura bianca, ha guardato un mondo che forse non era che nel suo cuore. Ma che il mondo intero ha riconosciuto, ammirato, come l’autentico, vero, perfetto, carattere italiano”
Carla Fendi