Giovedì 29 agosto, a Venezia, in occasione della 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, nella sezione Venezia Classici verrà presentata la versione restaurata de Lo Sceicco Bianco, pellicola diretta nel 1952 da Federico Fellini con protagonisti Alberto Sordi, Giulietta Masina, Leopoldo Trieste e Brunella Bovo. Il film, arricchito dalle musiche di Nino Rota, è stato restaurato da Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con RTI-Mediaset e Infinity presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.
Lo Sceicco Bianco, la prima regia di Federico Fellini
Il restauro de Lo Sceicco Bianco, realizzato nell’ambito del progetto Fellini 100, ci accompagna verso il 2020, quando si festeggeranno i centenari della nascita di Federico Fellini e Alberto Sordi: primo film diretto da Federico Fellini, dopo la co-regia con Alberto Lattuada che diede vita a Luci del Varietà, Lo Sceicco Bianco ci porta nel mondo dei fotoromanzi, popolarissimi all’epoca (siamo nel 1952), dove una giovane sposa in viaggio di nozze, interpretata da Brunella Bovo, è innamoratissima dell’eroe del suo fotoromanzo preferito, lo Sceicco Bianco, interpretato da Alberto Sordi. Il povero marito è interpretato da un altro gigante del cinema italiano, Leopoldo Trieste, al suo esordio cinematografico e confermato l’anno successivo da Federico Fellini ne I Vitelloni.
Sole di Carlo Sironi
Sempre oggi, nella categoria Orizzonti, verrà presentato anche Sole, drammatica pellicola (co-produzione Italia-Polonia) diretta da Carlo Sironi. La storia ha come protagonisti Ermanno (Claudio Segaluscio), ragazzo che passa i suoi giorni fra slot machine e piccoli furti, e Lena (Sandra Drzymalska), giovane donna che arriva in Italia per vendere la bambina che porta in grembo e poter iniziare così una nuova vita. Ermanno deve fingere di essere il padre della bambina per permettere a suo zio e alla moglie, che non possono avere figli, di ottenere l’affidamento in maniera veloce, attraverso un’adozione tra parenti. Sole, però, nasce prematura, e deve essere allattata al seno: mentre Lena cerca di negare il legame con sua figlia, Ermanno inizia a prendersi cura di loro come se fosse il vero padre.
Il regista Carlo Sironi, riguardo a Sole, ha dichiarato: “sin da giovane mi sono chiesto come sarebbe stata la mia vita se fossi diventato padre: cosa significa diventare padre, diventare genitori? Ovviamente non ha a che fare semplicemente con il mettere al mondo una creatura con il proprio corredo genetico, ma piuttosto con un cambio di approccio rispetto alle proprie prospettive, alle proprie aspettative. Cosa si prova a posare lo sguardo su una creatura appena nata di cui ti devi prendere cura, di cui ti senti responsabile? Mi sono chiesto se potrei mai diventare il padre di un bambino non biologicamente mio, un percorso forse meno usuale ma non per questo meno concreto. Sole è il tentativo di rispondere a questa domanda”.