Poco più di quarant’anni fa, era il 1977, iniziò la sua carriera come aiuto regista tuttofare. Oggi, giorno del suo 60° compleanno, è uno dei registi più rappresentativi dell’ultimo quarto di secolo, a livello mondiale. Stiamo parlando di Luc Besson, un autore capace di affermarsi nella sua Francia e di sorprendere Hollywood. Solo come i grandi cineasti sanno fare. Per festeggiarlo, abbiamo ripercorso la sua carriera.
L’esordio francese, da Subway a Le Grand Blue
Dopo l’esordio del 1983 con Le Dernier Combat, che gli è valso un riconoscimento al Fantastic Film Festival di Avoriaz, nel 1985 arriva Subway, la sua prima perla (interpretata da Isabelle Adjani e Christopher Lambert) con cui vinse tre premi César. Quello che fu chiaro subito a tutti, era il suo stile visivo, energico, inventivo, a metà tra cinema e fumetto. Nel 1988 esce Le Grand Blue, passato in sordina al Festival di Cannes, ma diventato nel tempo un autentico fenomeno sociale.
La svolta autoriale con Nikita
La prima grande svolta per Besson arriva nel 1990 con Nikita (1990), la prima grande eroina da lui creata. Interpretata da Anne Parillaud (che all’epoca era sua moglie), Nikita è una tossicomane che in una rapina uccide un poliziotto e viene condannata all’ergastolo. La ragazza accetterà però di diventare un sicario agli ordini dei servizi segreti francesi. Un film nero, duro, in cui Besson fonde azione dal sapore hollywoodiano e la sottigliezza di un regista europeo: è da qui che inizia la sua carriera interplanetaria. Un film che portò ad un remake USA (Nome in Codice: Nina, nel 1993) e ad una fortunata serie tv, nel 1997.
Ecco Léon
A consolidare il successo mondiale di Besson è Léon (1994), film acclamatissimo dal pubblico, disegnato su misura su Jean Reno, il protagonista. Léon è un sicario della peggior specie che un giorno incontra Matilde, una dodicenne che gli insegnerà a vivere. Quella ragazzina fu interpretata da una straordinaria e giovanissima Natalie Portman: un’autentica rivelazione. Un storia d’amore, perversa ma onesta (e senza sesso) tra un adulto bambino e una bambina adulta. Una copertina diventata cult.
Milla Jovovich e Il Quinto Elemento
È il 1997 quando Luc Besson si lancia alla regia de Il Quinto Elemento, un coraggioso film fantascientifico (anche se molto tendente al fantasy), un autentico blockbuster che si rivelò uno dei maggiori successi commerciali di tutti i film francesi (all’epoca il più costoso film europeo mai prodotto: 90 milioni di dollari!) negli Stati Uniti. Ambientato nella New York con macchine volanti del 2413, protagonista è la sexy modella Milla Jovovich che veste i panni di Leeloo, una guerriera che affianca un tassista (il duro Bruce Willis) per salvare il pianeta da un guerrafondaio (Gary Oldman). Grazie ai suoi colori e al suo aspetto comedy-action, Il Quinto Elemento è una sorta di colossale videogioco. L’eroina Jovovich sfondò lo schermo e il cuore di Besson che la sposò e le affidò la delicata parte di Giovanna D’Arco, girato nel 1999 (al regista gli valse una nomination come Miglior Regista ai premi César).
La trilogia di Arthur e le Cose Nostre
Dopo anni di pausa, Besson torna a dirigere una pellicola nel 2005 con Angel-A, un tributo alla sua Parigi. Ma è l’anno successivo che inizia un nuovo capitolo artistico, con il suo primo film d’animazione: Arthur e il Popolo dei Minimei, un adattamento del libro che lui stesso aveva scritto. Non è entrato nella storia, ma ha dato vita a due sequel: Arthur e la Vendetta di Maltazard (2009) e Arthur 3: La Guerra dei Due Mondi (2010). Dopo il biografico The Lady (2011, sulla vincitrice del Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi), Besson nel 2013 torna sugli scudi (americani) con Cose Nostre – Malavita, trasposizione dell’acclamato romanzo di Tonino Benacquista. Protagonista un trio di assi: Robert De Niro, Tommy Lee Jones e Michelle Pfeiffer.
Lucy – Scarlett Johansson
Dopo Nikita, Matilde e Leeloo, Luc Besson crea una nuova eroina d’azione, tosta e memorabile: Lucy, interpretata dalla sensuale Scarlett Johansson. Lucy è un thriller d’azione che esamina cosa potrebbe veramente fare un essere umano se sbloccasse il 100% delle capacità del suo cervello e avesse accesso alle regioni più lontane della sua mente. Un nuovo film che conferma lo stile del regista, non sempre digerito dalla critica, ma amato dal pubblico.
Valerian, aspettando Anna
Due anni fa è uscito Valerian e la città dei Mille Pianeti, una pellicola in pieno stile Besson: un storia di fantascienza basata su un fumetto (il francese Valérian et Laureline scritto da Pierre Christin e illustrato da Jean-Claude Mézières) e con protagonista una ragazza stupenda, Cara Delevingne (affiancata da Dane DeHaan). Tutti però sono in attesa del suo ultimo lavoro, Anna, un nuovo action thriller con protagonista la bella Sasha Luss (e con lei due grandi attori come Cillian Murphy e Helen Mirren). Il popolo di Besson inizia il conto alla rovescia. Intanto oggi lo festeggia: auguri Luc.