Tra un mese esatto scopriremo che Babbo Natale Non Viene da Nord, il film scritto, diretto e interpretato da Maurizio Casagrande. Un favola natalizia dei giorni nostri che uscirà al cinema domani e che segna il debutto sul grande schermo della cantante Annalisa.
Marcello (Maurizio Casagrande) è un prestidigitatore, mago con le carte, ma superficiale e bugiardo con la figlia India (Annalisa), cantante di talento, ma troppo somigliante alla cantante Annalisa, per la quale viene spesso scambiata. Per risolvere il suo difficile rapporto con gli uomini, decide di passare il Natale col padre, che però parte per Salerno, lasciandola a casa. Deve consegnare dei pacchi dono, vestito da Babbo Natale, ma facendolo, cade, batte la testa e perde la memoria.
Viene soccorso da Padre Tommaso (Giampaolo Morelli) e dai bambini che vivono con lui. Non ricorda nulla, e vestito com’è, lo chiamano Babbo Natale. Nel frattempo India, delusa e arrabbiata, si mette sulle tracce del padre, accompagnata da Gerardo (Angelo Orlando), cialtrone e incapace manager di Marcello. Tra mille equivoci e situazioni divertenti, padre e figlia, dopo aver sconfitto il male impersonato dalla bella ma perfida Alice (Tiziana De Giacomo), ritroveranno molto più che loro stessi.
Maurizio Casagrande ha voluto mettere al centro del suo film una sensazione che sembrava ormai aver dimenticato, la meraviglia: “quello stupore di fronte a qualcosa di così inaspettato, da sembrare sovrannaturale – spiega – quella magnifica emozione che ha portato l’uomo fuori dalle caverne a guardare le stelle e a cominciare a chiedersi chi era, da dove veniva, perché era lì”.
Il regista napoletano lo ha fatto raccontando la storia di un uomo qualunque, “che non si rende conto di quanto ami la figlia e di quanto sia vivo e in contatto con il mondo, e di una figlia che presa dal desiderio di avere ciò che non ha, si sta perdendo la gioia della sua gioventù, del suo talento, della sua vita”.
Una storia che potrebbe appartenere a tante persone e che viene “raccontata come una favola, immersa in un magico mondo fatto di quelle luci e di quei colori che accompagnano tutto il percorso dei nostri protagonisti, che sono goffi, incapaci, maldestri, spesso sbagliati, ma sempre adorabilmente umani”.
È una storia fatta di buoni sentimenti, di positività, “del lato migliore degli esseri umani che esiste, nonostante si voglia sempre raccontare solo e soltanto il peggio, soprattutto in quei film che vedono protagonista il sud”.
In Babbo Natale Non Viene da Nord, c’è un sud fatto di luci, di colori, di umori, di simpatia, ma “senza volgarità, senza ignoranza, senza aggressività”. Un film nel quale si ride per “quello che si vede, senza doversene vergognare, semplicemente perché è divertente”.