Dopo essere stato presentato in prima mondiale nel 2019 al 37. Torino Film Festival, mercoledì 22 settembre arriva nelle sale Lucus a Lucendo. A Proposito di Carlo Levi, il film documentario di Alessandra Lancellotti ed Enrico Masi dedicato a Carlo Levi, una figura unica del panorama artistico e intellettuale del Novecento.
Tra il genere biografico e creativo, il documentario è l’incontro delle diverse traiettorie di vita, di tempo e di espressione artistica di Carlo Levi, personalità angolare del Novecento italiano ed europeo. Un uomo che ha che contributo alla complessa storia d’Italia tra il fascismo e il dopoguerra. L’autore mondialmente noto per il suo capolavoro, il romanzo sul confino politico Cristo si è fermato a Eboli (da cui anche la trasposizione filmica di Francesco Rosi del 1979), e di altri importanti testi narrativi e saggistici. Il creatore di un’opera pittorica intensa e riconosciuta. Il propulsore di un lascito etico e politico lucido, ispirante, sorprendentemente attuale.
Scrittore, pittore, medico, uomo politico per passione condannato al confino per antifascismo, antropologo e poeta per vocazione. Il film interroga queste diverse tensioni, e un florilegio di temi leviani per niente superati, e urgenti: il significato della libertà, l’idolatria del potere, le retoriche della propaganda. E la stupenda scoperta dell’altro, la sua antropologia nel Mezzogiorno dei poveri, dei contadini, delle classi subalterne. Che significò per lui e per la nostra cultura una straordinaria scoperta di sé. Un fuoco di pensiero critico e di umanità. Non un documentario biografico, ma un viaggio alla scoperta delle realtà attuali descritte da Levi nel suo percorso, con una voce chiaroveggente e resistente al tempo. Una figura tanto unica da poter incorporare due anime che oggi pare inconcepibile accostare: l’uomo politico, e il poeta.
Protagonista del film è Stefano Levi Della Torre, pittore e nipote dell’intellettuale torinese, che a distanza di due generazioni intraprende un viaggio nei luoghi del confino e della vita pubblica di Carlo, tra il Piemonte, Parigi, la Lucania, Roma, con l’obiettivo di creare un’opera pittorica che possa racchiudere i simboli dell’impegno politico e artistico di Levi. Ad accompagnarlo uno dei più importanti studiosi e intellettuali italiani, Carlo Ginzburg, e Alessandra Lancellotti, regista e personaggio in campo, che incarna un nuovo discepolo, ruolo che Stefano aveva ricoperto con lo zio. Il loro dialogo si intreccia con le immagini di alcuni dei più importanti archivi visivi d’Italia; con i grandi avvenimenti della storia collettiva e con la dimensione intima, familiare e artistica di Carlo Levi. E corrono le immagini di ieri e di oggi della Lucania, rivelata nel Cristo. Quel territorio di cui Carlo Levi ricordava il passato boschivo con l’espressione lucus a non lucendo (bosco della non luce). Quel paesaggio oscuro conosciuto durante il suo confino