Terzo appuntamento oggi con la rassegna iraniana Nuovo Cinema Teheran: nelle sale A Dragon Arrives!, nuovo film divertente e avventuroso di Mani Haghighi presentato in Concorso alla 66esima Berlinale.
Il detective Babak Hafizi sta per essere interrogato dalla polizia segreta. Ogni cosa ha avuto inizio il 23 Gennaio 1965, il giorno dopo l’attentato al primo ministro davanti al Parlamento. Hafizi è stato incaricato di indagare sul sospetto suicidio di un esule politico prigioniero nella remota isola di Qeshm, nel Golfo Persico. Su una nave abbandonata vicino al vecchio cimitero nel deserto, Hafizi è attirato da un mistero ancora più grande. Il becchino del luogo gli parla della leggenda di un terremoto che si scatena ogni volta che qualcuno è sepolto nel vecchio cimitero. Vedere per credere.
Hazifi decide di passare una notte da solo nella misteriosa nave. Aspettando che la terra si muova. Tornato a Teheran, Hafizi è determinato a scoprire la verità sulla sua terrificante esperienza anche senza l’approvazione dell’Agenzia. Recruta due giovani uomini: Behnam Shokouhi, un geologo che è appena rientrato dalla Germania, dove risiedeva per motivi di studio, e Keyvan Haddad, un ingegnere del suono. I tre uomini si dirigono verso la misteriosa isola sperando di risolvere il mistero del terremoto.
La Chevrolet Impala arancione di Hafizi si dirige veloce verso la nave, si dice che facesse parte della flotta portoghese nel XVII secolo, durante la battaglia contro l’esploratore inglese William Baffin. Le sue pareti interne sono coperte da scritte di morte misteriose e simboli enigmatici. Potrebbero essere la chiave per risolvere il mistero? Che rapporto ha con questo Almas, il pescatore di squali oftalmologo e Halimeh, la figlia scomparsa? Potrebbe essere nascosta in qualche luogo nella sterminata Valle delle stelle?
Il geologo conferma che c’era stato un terremoto nella zona, come sosteneva Hafizi, ma non era circoscritto ai limiti del cimitero. Per provare la verità della leggenda del cimitero, i tre uomini devono cercare un corpo da seppellire e scavare ancora più in profondità per scoprire cosa è nascosto sotto i corpi. Paranoia e allucinazioni accompagnano le loro ricerche e la verità rimarrà non detta fino a 50 anni dopo, quando una vecchia scatola viene scoperta sul fondo di un armadio e il suo contenuto getta una strana luce sul mistero.
Mani Haghighi racconta così la curiosa scelta del titolo del film: “inizialmente volevo intitolarlo Enter the Dragon, un omaggio al film di Bruce Lee del 1973. Quando poi ho realizzato il film, sia l’idea che ispira la storia che il titolo sono cambiati, ma solo leggermente. Uno dei protagonisti è un ingegnere che si imbatte in una strana creatura sotterranea, e ho comunque mantenuto il dragone nel titolo ma non volevo scatenare una battaglia legale con gli eredi di Bruce Lee e soprattutto non volevo che chi cercasse il titolo su Google fosse sepolto da pagine e pagine sul Kung-Fu. Ecco il perché della scelta del titolo: A Dragon Arrives!”.