Presentato all’ultima edizione della Festa del Cinema di Roma, dal 16 al 18 aprile arriva al cinema Maria By Callas, un film prezioso e unico che racconta Maria Callas, la cantante d’opera più famosa di tutti i tempi. Il documentario è diretto da Tom Volf con la voce di Anna Bonaiuto.
Per tre anni il regista Tom Volf ha viaggiato in ogni angolo del mondo per trovare questo materiale d’archivio straordinario, per la maggior parte inedito: filmini privati in Super 8 o in 16mm, foto mai pubblicate, registrazioni pirata realizzate dai suoi ammiratori in occasione di alcune delle sue performance, lettere intime o interviste dimenticate. Maria By Callas è il racconto di una vita memorabile ricostruito attraverso le parole della Callas e le immagini intime dei protagonisti del suo tempo.
Dopo Medea, girato da Pier Paolo Pasolini nel 1969, il documentario di Tom Volf segna il ritorno della Divina sul grande schermo. Nella versione francese del film, Fanny Ardant, che ha impersonato perfettamente la Callas in palcoscenico per Master Classe poi sul grande schermo in Callas Forever di Franco Zeffirelli, dà voce ai discorsi più intimi di Maria Callas. Per far rinascere l’immagine di Maria Callas ed essere sicuri che questo documentario incuriosisca tutte le generazioni – i giovani in particolare – il film è quasi interamente a colori. La vita della Callas viene vista sotto una nuova luce, colorata e vivace. La maggior parte del materiale d’archivio e delle foto ritrovate sono a colori. Tuttavia, parte di quello in bianco e nero è stato colorato per renderlo nuovamente attuale.
Ancora oggi Maria Callas resta tra gli artisti di musica classica più venduti al mondo, e la più apprezzata per le emozioni che trasmette attraverso il canto. Eppure sappiamo pochissimo della vera Maria celata dietro ‘la Callas’. Per tutta la vita si è sentita incompresa. Conosciamo la Voce del Secolo, la Divina delle copertine patinate e degli scandali, il personaggio pubblico frequentatore del jet-set, la sua vita straordinaria, talvolta simile a un romanzo, talvolta ad un’opera tragica. Eppure nessuno mai ha scavato più a fondo. Il regista Tom Volf lo ha fatto e ci rivela un lato di lei completamente sconosciuto, mostrandoci il conflitto tra due diverse personalità, l’una desiderosa di una vita semplice, l’altra alla continua ricerca della fama planetaria: Maria e la Callas.
Nel film scopriamo una Maria fragile, sola, contrapposta a ‘la Callas’ circondata da grandi personalità: Visconti, Pasolini, Onassis, Churchill, Marilyn, Grace Kelly, il principe Ranieri, Franco Zeffirelli, Alain Delon, Yves Saint-Laurent, Pierre Bergé, Kennedy, Liz Taylor… Ascoltiamo le parole di una Maria nascosta, dei suoi sogni di costruire una famiglia e di vivere lontano dal palcoscenico e dalle feste mondane, in conflitto con un’instancabile Callas, che ha cercato di superare i propri limiti nella speranza di avere una rentrée, nonostante i danni subiti dalla sua voce, prima di spegnersi a Parigi ad appena 53 anni.
La sua corrispondenza inedita, che copre il periodo della sua trasformazione da una giovanissima Maria a ‘la Callas’ degli ultimi anni, fa da filo conduttore alla storia, insieme ad interviste rare, alcune delle quali dimenticate, e passaggi dalla sua autobiografia inedita. Le parole della Callas ci raccontano così la sua vita vista dall’interno, permettendoci di gettare uno sguardo dietro le quinte del periodo della sua ascesa e sui segreti del suo tragico destino. In mezzo a questo conflitto, in cui una delle due alla fine dovrà cedere all’altra, il film di Tom Volf cerca di riconciliare Maria e la Callas.
EXTRA – Maria Callas, la Divina
Maria nasce a New York nel 1923 e trascorre lì i suoi primi anni di vita con i genitori separati, fino al 1937 quando la madre decide di tornare a vivere in Grecia portando con sé le sue due figlie. Ed è proprio la madre ad accorgersi del talento innato di Maria e a spingerla a prendere lezioni di canto, forse anche per rimediare al fallimento delle proprie ambizioni artistiche. La piccola Maria inizia così a studiare per formare la sua voce da soprano drammatico al Conservatorio di Atene, nella classe di Elvira de Hildago: un incontro decisivo per la sua carriera che le consentì di cantare in diversi ruoli d’opera e di provvedere così al mantenimento della famiglia.
Dopo la Liberazione, Maria si allontana dalla madre e si trasferisce a New York: sogna una carriera al Metropolitan, ma fallisce. I suoi primi veri ruoli importanti li trova in Italia, grazie al direttore d’orchestra Tullio Serafin e a Giovanni Battista Meneghini, che diventerà suo marito e la sosterrà agli inizi della carriera. Da questo momento niente ferma la sua ascesa: in Italia, in Sud America, negli Stati Uniti e in Francia la sua fama è già alle stelle. Nel 1953 e 1954 Maria si trasforma anche fisicamente: da donna corpulenta diventa una donna snella e slanciata che attira l’attenzione di stilisti come Yves Saint-Laurent.
La stampa comincia a scrivere della sua vita privata almeno quanto delle sue performance. Maria si dedica interamente alla sua arte e si eclissa a vantaggio della Callas. Intransigente, appassionata e regale, riempie le cronache con i suoi ‘capricci’: cancellazioni di concerti, richieste stravaganti, oscillazioni di umore, attacchi di ira. Negli anni, Maria diventa vittima della pressione generata dal suo stato di icona: “più Maria diventa la Callas, più si sente spaventata… Medea non ha mai avuto paura, ma Maria invece sì”.
Nel 1959, quando si innamora del miliardario armatore e celebre dongiovanni Aristotele Onassis, comincia ad allontanarsi dai palcoscenici. Entra così in una spirale negativa che trascinerà l’artista verso un lento declino e la donna verso una passione distruttiva. Dopo una breve incursione nel cinema e un’ultima tournée in cui la sua voce è poco più dell’ombra di ciò che era, la storia della Callas finisce nel 1976, in un Théâtre des Champs-Elysées quasi vuoto. Maria Callas diventa allora una reclusa che vive sola e che morirà a 53 anni nel suo appartamento parigino. La popolarità della Callas rappresenta un caso raro per un personaggio legato al mondo della musica classica, agli occhi del pubblico paragonabile ad una pop star o a una grande attrice.