La 75. Mostra del Cinema di Venezia è quasi giunta al termine, ma oggi verranno presentati due bellissimi lavori: Goodbye Marilyn di Maria Di Razza, Evento Speciale alle Giornate Degli Autori/Venice Days, e 24/25 Il Fotogramma In Più, il documentario, a Venezia Classici, di Giancarlo Rolandi e Federico Pontiggia, un viaggio dotto e scanzonato, che passa in rassegna questo mutuo dai-e-vai con il lussureggiante materiale d’archivio delle Teche Rai.
Goodbye Marilyn
In occasione del suo novantesimo compleanno, Marilyn Monroe riceve la lettera di un giornalista che vorrebbe intervistarla. La grande diva di Hollywood non si concede al pubblico da cinquant’anni, da quando, senza alcuna spiegazione, ha deciso di ritirarsi per sempre dalle scene. Sorprendentemente, Marilyn decide di rompere il silenzio e di concedere l’intervista. Il giornalista cercherà di decifrare il mistero di una donna che, all’apice del successo, rinunciò alla fama in nome della propria libertà, diventando un mito.
La regista Maria Di Razza racconta: «il romanzo a fumetti scritto da Francesco Barilli e disegnato da Roberta Sacchi era il punto di partenza perfetto per un cortometraggio animato. […] La Marilyn che si è ritirata dalle scene da cinquant’anni non è un’asceta, né una moralista che ha rinnegato tutto ciò che l’ha resa famosa. Questa Marilyn ha scelto consapevolmente di sottrarsi alle regole dello showbiz, di governare il proprio tempo con la libertà cui aveva rinunciato per diventare una diva. Perché una diva non appartiene veramente a se stessa. Appartiene alla pellicola che la immortala sul grande schermo e, forse ancora di più, al suo pubblico».
24-25 Il Fotogramma In Più
Il documentario ripercorre con leggerezza alcune tappe della storia cinetelevisiva in Italia, con il materiale delle Teche Rai e due ospiti: il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore e il giornalista e scrittore Corrado Augias. Da Le Miserie del Signor Travet a Guglielmo il Dentone, da La Terrazza a Nanni Moretti, da Lascia o Raddoppia a Anna Magnani, protagonisti, titoli ed emozioni di una relazione conflittuale, vitale e divertente.
I due registi Giancarlo Rolandi e Federico Pontiggia raccontano:
“La trasformazione di stato cinetelevisivo in Italia: attrazione e repulsione, concessione e sopraffazione, cooperazione e vampirizzazione. Visivo che incornicia il racconto e tratta gli oggetti che catturano e riproducono immagini come materia carica di storia e suggestione: dalla lanterna magica allo smartphone, dal diorama allo schermo ad altissima definizione, scorrono i protagonisti della storia tecnica di cinema e televisione. Nei treni, sulle panchine, nelle stanze, in ogni bar o marciapiede un oggetto ha rapito le nostre vite; ognuno ha in tasca uno schermo e una telecamera. La nostra macchina da presa ha raccolto alcuni di questi momenti per mettere in scena il tempo presente e aprire il finale ad altre domande, piuttosto che orientare definitive certezze. Un atto d’amore minimale e appassionato, lucido e partecipato che chiama gli spettatori a rapporto: 24/25, il codice binario dell’homo videns“.