Il regista Peter Berg giovedì 15 novembre torna al cinema con Red Zone – 22 Miglia di Fuoco, un’adrenalinica spy story con John Malkovich, Mark Wahlberg e Lauren Cohan. Si tratta di un action thriller moderno, intenso, intelligente e realistico.
Il film
Con Red Zone – 22 Miglia di Fuoco, ambientato nel pericoloso mondo dei servizi segreti e della politica mondiale, il regista Peter Berg dà il via a una nuova ondata di cinema d’azione contemporaneo.
La squadra speciale Red Zone deve portare a termine una missione letale e pericolosa: proteggere un informatore a conoscenza di segreti che potrebbero sventare attacchi terroristici di portata mondiale. L’unità guidata da James Silva (Mark Wahlberg) e dalla sua luogotenente Alice Kerr (Lauren Cohan), dovrà scortare l’informatore per 22 miglia in una corsa contro il tempo per portarlo fuori dal paese. Durante il viaggio dovranno scontrarsi contro squadre d’assalto e nemici armati pronti a tutto; ad aiutarli il commando tattico, situato a migliaia di chilometri di distanza, guidato da un misterioso uomo, noto solo come l’Alfiere (John Malkovich).
Jimmy
Il film esplora le complesse dinamiche tra Mark Wahlberg e Lauren Cohan, entrambi membri storici del team di agenti segreti più prezioso e più sorvegliato della CIA. Lavorano insieme da anni e hanno imparato a conoscersi, oltre ad acquisire la capacità di aiutarsi a vicenda a restare concentrati sulla missione nonostante le distrazioni esterne. Wahlberg interpreta James “Jimmy” Silva, agente geniale ed esperto a capo di questo team ristretto ma letale. È metodico, risoluto e sempre concentrato al massimo. Quando si tratta di lavoro, per lui la missione in corso è tutto. Silva passa la vita a risolvere enigmi, a mettere insieme i pezzi per cercare di ottenere il quadro della situazione; sul lavoro si tratta di combinare informazioni della massima segretezza, mentre a casa l’agente si “rilassa” con puzzle complessi. La sua mente è reattiva al massimo, sempre in movimento, apparentemente incapace di rallentare; Silva non riesce a prendere le distanze dal proprio lavoro. Sente l’enorme peso della responsabilità di proteggere il suo paese e il suo team, che lo conosce come un capo schietto, brusco, imprevedibile, sarcastico e sempre concentrato sul lavoro.
Alice
Lauren Cohan interpreta Alice Kerr, un’agente ugualmente esperta che funge da luogotenente di Silva; al contrario di quest’ultimo, però, Alice deve costantemente affrontare le distrazioni del mondo esterno, in quanto madre divorziata impegnata a crescere la figlia insieme al bellicoso ex marito (interpretato dal regista Peter Berg in un breve cameo). È in perenne lotta con il senso di colpa per le bugie che è costretta a dire alla sua famiglia e per tutti gli eventi importanti della vita della figlia a cui non riesce a partecipare: la compagna del marito finisce per ricoprire il ruolo della mamma mentre Alice protegge il mondo stesso in cui vive la sua famiglia spaccata. Alice è comunque una madre devota, ma anche una linguista, un’esperta agente segreta allo stesso livello di Silva, con il quale ha creato un legame unico. Alice può inoltre contare sulle sue capacità, sulla sua intelligenza e su una rabbia profonda che le dà la forza di lottare per le missioni e per la propria sopravvivenza.
Una realtà caotica
Gli eventi del film riflettono da vicino la nuova realtà politica caotica e pericolosa che si è ormai configurata tanto negli USA quanto all’estero e che ogni giorno implica una miriade di minacce alla democrazia. Nel valutare e gestire queste minacce, la prima opzione è quella diplomatica, la seconda quella militare. Se nessuna delle due funziona, si passa alla terza. I servizi segreti lanciano l’operazione Red Zone: da quel momento i membri del team rassegnano le dimissioni e non agiscono più come cittadini americani. Non sono più soggetti alle regole di ingaggio ufficiali: non esiste altro che la loro missione, il cui successo è il loro unico obiettivo, a prescindere dalle perdite subite. Gli USA sono al sicuro grazie a questi agenti speciali che sacrificano la loro vita personale e le loro relazioni nel nome della missione di proteggere i cittadini americani dagli attacchi. Questi uomini e donne dall’identità segreta sono gli Avengers della vita reale, una squadra che si affida all’istinto, al coraggio e all’esperienza nel combattimento invece che ai superpoteri.