Dal 7 al 17 agosto ci sarà la 72esima edizione del Locarno Film Festival che da quest’anno avrà la direzione artistica di Lili Hinstin. Grande ospite attesa sarà Hilary Swank (che incontrerà il pubblico il 10 agosto) che riceverà il celebre premio Leopard Club Award. In suo onore, verranno proiettati Boys Don’t Cry (1999, di Kimberly Peirce) e Million Dollar Baby (2004, di Clint Eastwood), i due film che l’hanno vista vincere l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista. Il critico Enrico Ghezzi riceverà il Premio Utopia. Tra gli altri ospiti, sono attesi anche Emmanuelle Béart e Joseph Gordon-Levitt.
Maternal
Sarà Maternal (foto copertina) di Maura Delpero l’unico titolo italiano nel concorso internazionale del 72. Festival di Locarno. La pellicola ci mostra l’Hogar, un centro religioso italo-argentino per ragazze madri, è un luogo paradossale in cui la maternità precoce di giovani madri adolescenti convive con il voto di castità delle suore che le hanno accolte, tra regole rigide e amore cristiano. Suor Paola (Lidiya Liberman) è una giovane suora appena arrivata a Buenos Aires dall’Italia per finire il noviziato e prendere i voti perpetui. Lu (Agustina Malale) e Fati (Denise Carrizo), entrambe diciassettenni, sono bambine bruscamente trasformate in madri. Tre donne diverse che influenzeranno reciprocamente le proprie vite e il proprio rapporto con la maternità.
Maura Delpero
Per quattro anni Maura Delpero ha insegnato cinema in un centro di accoglienza per ragazze madri di Buenos Aires: un’esperienza che l’ha ispirata nella realizzazione del suo primo lungometraggio di finzione. La regista ha dichiarato:
“in Maternal c’è tanto di me, del mio presente e del mio passato: l’odore d’incenso della bambina cattolica, le amicizie e gli amori dell’adolescente assetata di passioni, il senso di maternità della donna. È stata l’immagine epifanica di una giovane suora che cullava uno dei loro figli che ha messo in moto il film: in quel momento ho realizzato tutta la potenza del cortocircuito emotivo di un mondo femminile chiuso, paradossale e affascinante in cui la maternità precoce delle ragazze convive con quella assente delle religiose“.
Locarno 72, i film in concorso
Nella Piazza Grande di Locarno saranno in programma 19 film (di cui 2 cortometraggi). 6 film Crazy Midnight e in tutto 11 prime mondiali. Tra i titoli proposti citiamo: Once Upon A Time… In Hollywood di Quentin Tarantino, Lettre À Freddy Buache di Jean-Luc Godard, Notre Dame di Valérie Donzelli, Diego Maradona di Asif Kapadia, The Nest (Il Nido) di Roberto De Feo e Magari, opera prima di Ginevra Elkan che aprirà il festival (interverranno i protagonisti del film Alba Rohrwacher e Riccardo Scamarcio). C’è poi il Concorso internazionale, con 17 lungometraggi (di cui 14 in prima mondiale) in competizione per il Pardo d’Oro. Due invece le produzioni italiane nel Concorso Cineasti del presente dedicato alla scoperta che comprende 16 fra opere prime, seconde e terze. Tra queste ci sono L’Apprendistato di Davide Maldi e The Cold Raising the Cold di Rong Guang Rong.
Altre Sezioni
Tra le altre sezioni c’è Moving Ahead, dedicata al cinema esplorativo che indaga i territori di frontiera del cinema (previsto un omaggio al regista Jonas Mekas), i Pardi di Domani (con due concorsi, uno dedicato ai cortometraggi svizzeri e un altro internazionale, tra i titoli anche l’opera italiana Incompiuta di Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria), il Fuori Concorso, dove verrà presentato l’italiano Non è Un Sogno di Giovanni Cioni e il corto (co-prodotto con la Svizzera) San Vittore di Yuri Ancarani, e infine Open Doors, la sezione volta a promuovere e valorizzare il cinema indipendente nel sud e nell’est del mondo, che quest’anno inaugura un nuovo ciclo triennale sul Sud-est asiatico e sulla Mongolia. Due inoltre le sezioni parallele: Semaine de la critique e Panorama Suisse.
Black Light
La retrospettiva di quest’anno si intitola Black Light e presenta un’inedita panoramica del cinema nero. In programma ci saranno diverse pellicole del XX secolo tra cui race movies degli anni ’20 e ’30, film pionieristici, lungometraggi emblematici della Blaxploitation degli anni ’70 e autori che hanno interpretato e rappresentato la loro epoca politica.