C’è tutta Laura Morante in Assolo, il film da lei diretto interpretato uscito lo scorso gennaio. Il suo personaggio, come lei stessa ha dichiarato, è una donna meravigliosamente imperfetta. Insicura e agitata, spaventata ma speranzosa, sempre bella e affascinante, grazie a due occhi lunghi e profondi. C’è la vita dentro a quel film: il dolore e la gioia, il sorriso e la lacrima. Ma soprattutto c’è lei, Laura, una splendida donna che oggi compie 60 anni.
Laura Morante nasce a Santa Fiora (Grosseto) in una famiglia di letterati: la zia è la nota scrittrice Elsa Morante, il padre Marcello Morante è giornalista e scrittore. Esordisce nel mondo dello spettacolo alla fine degli anni ’70 con l’apparizione in alcuni spettacoli teatrali con Carmelo Bene e al cinema sotto la direzione dei fratelli Bertolucci in Oggetti Smarriti (1979) di Giuseppe e La Tragedia di un Uomo Ridicolo (1980, presentato al Festival di Cannes) di Bernardo.
Dopo aver lavorato con Nanni Moretti in Sogni d’Oro (1981) e Bianca (1983) – e con Gianni Amelio in Colpire al Cuore (1982) – si mette in evidenza come una delle più promettenti attrici italiane e la sua carriera si divide tra impegni cinematografici e televisivi in Italia e all’estero, soprattutto in Francia dove si trasferisce alla fine degli anni ’80 e vi rimarrà per dieci anni, alternando film per la tv a pellicole per il grande schermo, francesi e non. Nel 2001 vince il David di Donatello per la memorabile interpretazione nel film di Moretti La Stanza del Figlio, ruolo che ha accresciuto la sua notorietà.
Nonostante sia etichettata come attrice drammatica (ricordiamo, tra gli altri, Un Viaggio Chiamato Amore e Il Grande Sogno diretta da Michele Placido e Ricordati di Me di Gabriele Muccino), Laura ha interpretato molte commedie, lavorando con Paolo Virzì (Ferie d’Agosto), Cristina Comencini (Liberate i Pesci!), Carlo Verdone (L’Amore è Eterno FInchè Dura), Sergio Castellitto (La Bellezza del Somaro). Negli ultimi anni, pur essendo tornata in Italia, ha continuato a lavorare in Francia (nel 2006 in Coeurs di Alain Resnais e nel 2007 in Le Avventure Galanti del Giovane Molière di Laurent Tirard) e non solo (John Malkovich la vuole al fianco di Javier Bardem in Danza di Sangue – Dancer Upstairs nel 2002).
Nel 2012 Laura si cimenta per la prima volta nella regia con la deliziosa commedia Ciliegine, film di cui è anche attrice protagonista, co-sceneggiatrice e co-produttrice. Il 2012 segna anche il suo ritorno sul palcoscenico teatrale dopo più di dieci anni di assenza con il dramma The Country di Martin Crimp. Nel 2014 partecipa alla commedia Ogni Maledetto Natale, L’Età d’Oro (un omaggio al cinema di Emanuela Piovano) e in Se Dio Vuole di Edoardo Falcone; nel 2015 recita ne Il Sole negli Occhi di Pupi Avati (con cui aveva già lavorato ne Il Nascondiglio e Il Figlio più Piccolo) e si cimenta alla regia per la seconda volta proprio con Assolo.
Ed è a questa sua ultimo film che torniamo, per chiudere il cerchio. Perché Flavia-Laura racchiude in sé tutti i sogni e le angosce della Donna moderna. Le sue insicurezze e l’infinito bisogno di protezione, l’esigenza di amare e di essere amata, il coraggio e l’orgoglio, la naturale e mai ostentata sensualità. Emozioni a raffica, vissute intensamente, con la stessa energica e vibrante passione con cui Laura Morante ha dato vita a tutti i suoi personaggi.
Auguri Laura, per noi sei meravigliosamente perfetta così come sei.