In concorso al 33° Torino Film Festival, esce domani al cinema Mia Mamma Fa l’Attrice, il film documentario autobiografico di Mario Balsamo girato insieme alla madre Silvana Stefanini.
Che cosa fanno un figlio cinquantaduenne e una madre ottantacinquenne, vittime di un rapporto irrisolto e conflittuale e con una passione in comune, il cinema? Un film documentario. Specie se lui è un regista, lei è (stata) un’attrice – da giovane – ed entrambi hanno nostalgia di apparire sul grande schermo: con ironia e surrealismo, giocando tra realtà e finzione, senza evitare i nodi universali del rapporto madre-figlio, dove l’affetto si nasconde dietro recriminazioni e vendette. Tutto questo mentre si va alla ricerca di un film in cui la donna – allora una gran bella figliola! – ha recitato sessant’anni fa nel suo ruolo più importante: ma che, per ragioni inspiegabili, non ha mai voluto vedere.
“Io e mia madre abbiamo una cosa in comune: nella nostra vita abbiamo lasciato un bel po’ di cose in sospeso – spiega Mario Balsamo – di fronte al coronamento di ciò che era più significativo, ci siamo tirati indietro. Un attimo prima. E lo facciamo ancora. Non ho mai capito perché“.
Mario Balsamo aggiunge:
“Io penso che le tesi psicoanalitiche sono poco poetiche, anche mia madre che ha invece convinzioni ferme in merito alla vicenda: “Colpa del malocchio!”, tuona. Personalmente non ne sono così convinto; o almeno non del tutto… Credo che perlopiù sia dipeso da noi: da lei e me. Dalle nostre volontà”.
“A volte abbiamo sospeso le nostre narrazioni. Abbiamo tenuto incompiute molte scene dei nostri rispettivi film; e, guarda caso, proprio quelle da cui si sarebbe dovuta evincere la trama. Ora abbiamo avuto l’occasione, io & lei, di fare una revisione della sceneggiatura. Sbaglio! Ne abbiamo un’altra, di cosa in comune, io e Silvana: il cinema. Mia madre fu attrice fino a 25 anni”.
“In realtà, mia madre e io non avevamo (e non abbiamo) gusti in comune in fatto di film, ma la sala buia ci metteva sempre d’accordo (almeno fino a quando scorrevano i titoli di coda). Adesso il film in comune c’è. E che Dio ce la mandi buona!”.