Ant-Man, il nuovo capitolo all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel, arriva oggi nelle sale italiane, distribuita dalla Walt Disney Italia, anche in 3D. Diretta da Peyton Reed, questa commedia d’azione vede protagonisti Paul Rudd e Michael Douglas.
Dotato della strabiliante capacità di rimpicciolirsi e al contempo accrescere la propria forza, il ladro provetto Scott Lang (Paul Rudd) dovrà ricorrere alle sue doti eroiche per aiutare il proprio mentore Dr. Hank Pym (Michael Douglas) a proteggere il suo spettacolare costume di Ant-Man da nuove, terribili minacce. Pym è infatti l’inventore della Particella Pym, un composto chimico che permette di alterare le dimensioni del corpo e possedere una forza sovrumana.
Fondatore della Pym Technologies, Pym è stato cacciato dalla sua stessa compagnia dall’amministratore delegato Darren Cross, suo ex-allievo, che ha preso il controllo della società. La massima priorità di Hank, inventore della tuta di Ant-Man, è trovare qualcuno che possa usare questa tecnologia per il bene dell’umanità. Esposti a ostacoli apparentemente insormontabili, Pym e Lang dovranno pianificare un colpo che salverà il mondo.
Ant-Man, che ha già conquistato il pubblico internazionale incassando oltre 290 milioni di dollari al box office, porta per la prima volta sul grande schermo uno dei personaggi originali più noti dei Marvel Comics apparso per la prima volta nel 1962 e, fin dalle origini, presente nel gruppo degli Avengers.
Peyton Reed ha ricordato: “ero il tipico ragazzino cresciuto con i fumetti Marvel della Silver Age, e passavo ore e ore a sfogliarli. Amavo molto i primi fumetti dei Vendicatori con Ant-Man, perché possedevano una qualità mitologica. Sono storie meravigliose e negli anni non hanno perso il loro valore”.
Il produttore Kevin Feige ha sottolineato: “abbiamo sempre pensato che la storia di questo film avesse bisogno di due protagonisti: un personaggio più anziano che passa il testimone a uno più giovane: il loro rapporto è l’elemento centrale del film”.
I temi della paternità, della formazione e dell’abbandono giocano un ruolo fondamentale nei rapporti tra i protagonisti di Ant-Man. La partnership che s’instaura tra Hank Pym e Scott Lang è l’elemento centrale del film e aiuta a rendere i personaggi credibili: i due dovranno imparare a essere un buon mentore e un buon padre.
“Una delle cose che amo di più di questo film è il passaggio di testimone fra i personaggi”, afferma Reed. “È affascinante, perché è quasi una cosa generazionale. In passato, Hank Pym era Ant-Man, ma quando scoprì che le sue invenzioni sarebbero state trasformate in armi, decise di nasconderle”.
Protagonisti sono Michael Douglas e Paul Rudd, che ha anche firmato una riscrittura della sceneggiatura insieme a Adam McKay. In questo modo, Rudd è riuscito a scavare nel suo personaggio in un modo molto più profondo: “mi ha permesso di comprendere meglio le motivazioni di ciascuno personaggio e le loro varie sottotrame, e il modo in cui le decisioni del mio personaggio influenzano le vite di tutti gli altri. Questo mi permette di conoscere la storia in maniera approfondita e di comprendere profondamente quello che succede in ogni scena”.
Secondo il regista, Ant-Man è soprattutto un film sul restringimento. “È un genere con una lunga tradizione alle spalle, che parte da Radiazioni BX: Distruzione Uomo e arriva a Tesoro, Mi Si Sono Ristretti i Ragazzi e a tanti altri titoli: in questo caso si tratta di un film sul restringimento, aggiornato al 2015, dunque la tecnologia va sfruttata al meglio, deve apparire fotorealistico”.
“Tutti questi eroi incarnano in parte i desideri del pubblico. L’idea di potersi rimpicciolire racchiude uno stupore fanciullesco. È quasi come essere invisibili”
Peyton Reed