Mercoledì 24 giugno, alle ore 18, in diretta streaming sulla pagina ufficiale FB del Premio Zavattini (https://www.facebook.com/
Antonio Cederna (1921-1996) è stato uno dei primi e di sicuro il più longevo e talentuoso tra i giornalisti e scrittori che abbiano affrontato in Italia la minaccia al patrimonio culturale e il problema ambientale, dai risvolti di carattere sociale a quelli urbanistici e naturalistici; è di fatto, una delle figure che più ha strenuamente difeso i valori espressi dall’articolo 9 della Costituzione (“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”). Tra i padri dell’ambientalismo italiano, Antonio Cederna si è strenuamente battuto affinché il paese crescesse con regole urbanistiche concordate, nel rispetto della qualità di vita delle persone e nella tutela dei vincoli paesaggistici e storico artistici: “Pianificare è modernità”, amava ripetere.
Tra le molte battaglie, e gli articoli scritti (circa 400 solo tra il 1954 e il 1965 sulle pagine del Mondo e poi per il Corriere della Sera e Repubblica) a lui si deve in particolare la vittoria per aver salvato dall’edificazione intensiva la zona archeologica dell’Appia antica a Roma, grazie al decreto Mancini approvato definitivamente nel 1965, facendola diventare un parco pubblico e un’area protetta a beneficio della collettività. Mirabilia Urbis pertanto è l’immaginario viaggio a ritroso tra le fotografie, gli appunti, le lettere, i ricordi, i pensieri e gli articoli scritti da Antonio Cederna sul disarmonico sviluppo urbanistico della città di Roma. Come rileggendo gli appunti di un taccuino privato, la voce dell’attore Giuseppe Cederna, figlio di Antonio, ripercorre le memorie e le pagine scritte dal padre, guidato dai suoni e dai filmati d’archivio (dalla ricostruzione postbellica, alle lotte per la casa, ai baraccati), nonché dalle immagini recenti dei mega insediamenti urbani e commerciali, costruiti a Roma nell’ultimo decennio.
Mirabilia Urbis guarda al presente di Roma con gli occhi rivolti al passato, per far sì che le memorie depositate nei materiali dell’archivio Antonio Cederna, fotografie, lettere e in gran parte articoli scritti sulle pagine del settimanale Il Mondo dal 1957 al 1965, diventino una guida per interpretare la città odierna, la sua identità, la sua voce, i suoi personaggi. D’un tratto la storia di Antonio Cederna torna contemporanea, illumina un cammino, una traccia da percorrere perché in Mirabilia Urbis il tempo è rimasto come sospeso, immutato in un passato che torna presente e in un presente che sembra passato: il film è l’occasione per risvegliare una coscienza.
“Forse si può dire che nella mia vita ho scritto sempre lo stesso articolo, e finchè le cose non cambieranno, credo proprio che mi toccherà scriverlo, riscriverlo e riscriverlo ancora”.
Antonio Cederna