Si chiama Aokigahara, conosciuta anche col nome di Jukai (in giapponese “mare di alberi”), e si erge, maestosa e terrificante, ai piedi del Monte Fuji in Giappone: è l’impenetrabile cornice di Jukai – La Foresta Dei Suicidi (titolo originale: The Forest), il thriller dai risvolti soprannaturali diretto da Jason Zada che sarà al cinema dal 28 settembre.
Una donna americana, Sara (Natalie Dormer), si addentra nella foresta alla ricerca della sorella gemella Jess (la Dormer stessa), scomparsa lasciando una scia di misteri. Esasperato dalle bizzarrie di Jess, il marito di Sara, Rob (Eoin Macken), non riuscirà a far desistere sua moglie dall’intraprendere un viaggio lungo quasi 10.000 km. Dopo aver raccolto informazioni presso la scuola nella quale insegna Jess, l’indomabile Sara deciderà di partire da sola per la foresta. Accompagnata da un carismatico nuovo amico, il giornalista espatriato Aiden (Taylor Kinney), entrerà nella foresta dopo aver ricevuto innumerevoli raccomandazioni di “non allontanarsi dal sentiero”.
La guida forestale Michi (Yukiyoshi Ozawa) cerca di tenerli sotto controllo, ma al calar della notte non riesce a dissuaderli dal restare nella foresta e si allontana, pur se riluttante, lasciando i due in balia degli elementi. E da quel momento la mente di Sara inizia a vacillare: inizia a dubitare delle intenzioni di Aiden e anche del fatto che affermi di non aver mai visto Jess. Risoluta a scoprire la verità sul destino della sorella, Sara dovrà affrontare le anime rabbiose e tormentate dei morti che assalgono chiunque osi entrare nel bosco. Questi spiriti maligni attenderanno Sara al varco, facendo di tutto per farla cadere in quei meandri oscuri e costringendola a lottare per mettersi in salvo.
Jukai – La Foresta dei Suicidi è un thriller dai risvolti soprannaturali, ispirato dalle leggende che circondano la foresta giapponese di Aokigahara. Nota come Jukai o il “Mare di alberi”, è ubicata ai piedi del versante nord-occidentale del Monte Fuji. La bellezza amena di Jukai nasconde una storia fatta di violenze e di attività paranormali. Da secoli a questa parte, il nome di Jukai è associato alla morte e al tormento, tanto da essere uno dei tratti distintivi di una cultura giapponese che crede fortemente al paranormale.
Leggenda vuole che i suoi meandri più profondi siano popolati dai fantasmi ubasute, figure spettrali di donne anziane e piene di dolore, abbandonate dalle loro famiglie quando queste non riuscivano più a prendersene cura. Negli ultimi decenni, Jukai ha assunto la triste fama di un luogo di pellegrinaggio per i suicidi; anno dopo anno, la sua tragica reputazione non ha fatto che consolidarsi sempre di più. Non si contano le segnalazioni degli yurei, una vera armata di spiriti maligni che spingono le persone tristi, deboli e incaute verso la morte, accompagnati dal fruscio delle foglie dei Jukai in una zona conosciuta come “la foresta dei suicidi”.
Jukai è un thriller psicologico intelligente, visivamente potente e ricco d’atmosfera. La storia è incentrata sui travagli interiori di Sara, una giovane donna che si trova catapultata in un mondo del tutto nuovo. Il regista Jason Zada la descrive come “un personaggio complesso, dall’esterno sembra una donna felicemente sposata e sicura di sé e della sua vita. Ha sempre aiutato la sua gemella Jess, affetta da problemi mentali, con la quale condivide un legame che si estende nel territorio della psiche. Fra le due, Sara sembra essere la più forte, stabile e pragmatica, ma i suoi conflitti irrisolti la renderanno vulnerabile di fronte a un ambiente così spaventoso”.
“Speriamo che Jukai trasmetta alle persone la paura di andare per boschi, così come lo Squalo ha diffuso il terrore di fare una nuotata nell’oceano”.
Jason Zada