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Ninjababy, la maternità e l’essere donna nel viaggio spregiudicato di Yngvild Sve Flikke

Presentato a Berlino e incoronato “Miglior commedia” agli European Film Awards, da giovedì 13 ottobre arriva nelle sale cinematografiche italiane Ninjababy, la pellicola diretta da Yngvild Sve Flikke, regista sempre attentissima alle tematiche femminili. Un viaggio brillante e spregiudicato dentro la società norvegese di oggi. E dentro i pensieri di una ragazza ironica, spigolosa e indipendente. A comporre il cast sono: Kristine Thorp, Arthur Berning e Nader Khademi.

Il film

Astronauta? Guardia forestale? Assaggiatrice di birra? Fumettista? Rakel (Kristine Thorp), 23 anni, deve ancora decidere cosa farà da grande, ma intanto scopre di aspettare un bambino. Totalmente inatteso. Totalmente indesiderato. A lei non interessa capire chi sia il padre: a lei interessa capire come gestire la bomba atomica appena piovuta sulla sua vita. Una vita (serve dirlo?) incasinatissima. Rakel, del resto, non scopre semplicemente di aspettare un bambino: scopre di aspettarlo… già da sei mesi! 

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Yngvild Sve Flikke racconta…

Con Ninjababy volevo sollevare alcune domande sulla maternità. È qualcosa che viene naturale a tutti o è differente per ognuno di noi? Nella maggior parte del mio lavoro, mi piace mettere in discussione i limiti di genere. Possiamo davvero dire che qualcosa è intrinsecamente “femminile” o “maschile”? Io non credo. Assieme agli sceneggiatori volevo ampliare il modo in cui le donne vengono mostrate nei film: scrivendolo, quindi, era importante non provare imbarazzo o non avere dei ripensamenti. Rakel sente di non essere abbastanza brava per diventare madre, ma non si vergogna del modo in cui vive o del fatto che la sua casa è sporca. Se non ha voglia di fare la doccia, non si fa la doccia. Abbiamo parlato molto della pressione che esercitiamo su noi stessi, la pressione che esercita su di noi la società. Le donne devono imparare a non compiacere troppo gli altri: devono imparare a compiacere anche se stesse“.

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