Presentato alla 14esima Festa del Cinema di Roma, dal 19 al 21 ottobre con Wanted Cinema arriva nelle sale Nomad: In Cammino Con Bruce Chatwain, il documentario del maestro Werner Herzog. Ricco di personaggi e incontri memorabili, il film è la storia su una visione artistica personale e condivisa. Il desiderio, sia dello scrittore che del regista, di cercare approfondimenti sull’esperienza umana attraverso l’impulso a vagare ed esplorare – e in luoghi e comunità ai margini.
Il film
La vita di Chatwin è anche la storia di un’ossessione: l’orrore di stare fermi. Nei suoi libri In Patagonia e Il viceré di Ouidah si sente il desiderio per le terre perdute; in Sulla collina nera e Utz, l’irrequietezza è una risposta alla tirannia della vita domestica. L’idea di “irrequietezza” è un tema centrale del film: la ricerca di Werner Herzog per capire il suo amico, la cui instancabile indagine era sulla natura del bisogno di vagare per l’umanità e come quel desiderio ci abbia plasmato tutti. Tale è l’ammirazione per la scrittura di Chatwin che Herzog insiste molto sul fatto che i suoi studenti di cinema debbano leggere le sue opere come fonte d’ispirazione. In questo film, Herzog non ripercorre solo le avventure e i viaggi di Chatwin ma torna alla sua scrittura, leggendo alcuni estratti dei suoi romanzi mentre attraversa i paesaggi che li hanno ispirati. Nomad: In The Footsteps Of Bruce Chatwin contiene anche materiale d’archivio dello scrittore ed è stato realizzato in coincidenza con il 30° anniversario della sua morte.
Werner Herzog racconta…
“Bruce Chatwin era uno scrittore unico. Ha trasformato racconti mitici in viaggi della mente. Avevamo degli spiriti affini, lui come scrittore, io come regista. Volevo realizzare un film che non fosse una semplice biografia tradizionale ma che desse conto di una serie di incontri ispirati dai viaggi e dalle idee di Bruce. Personaggi stravaganti e selvaggi, bizzarri sognatori e grandi idee sulla natura dell’esistenza umana erano i temi da cui Chatwin era ossessionato e di questi ho cercato di raccontare”.