Un cast del calibro di Michael Douglas, Orlando Bloom, John Malkovich, Noomi Rapace e Toni Colette, è da oggi al cinema in Codice Unlocked, il nuovo thriller di Michael Apted che racconta un’intricata storia di spionaggio tra azione, tensione e imprevedibili colpi di scena.
Alice (Noomi Rapace), agente della CIA esperta nella conduzione di interrogatori, riesce ad ottenere da un giovane prigioniero membro di una cellula terroristica delle informazioni vitali su un prossimo attacco contro un obiettivo americano a Londra. La donna riferisce i risultati dell’interrogatorio a Frank Sutter (Matthew Marsh), uno dei responsabili dell’operazione, ma di lì a poco scopre di essere stata raggirata, perché Sutter non è affatto chi lei pensa. Alice si rende conto di aver fornito involontariamente all’uomo informazioni utili alla realizzazione dell’attentato ed entra in azione per fermarlo.
Georgina Townsley, per la prima volta nei panni di produttrice, con una comprovata esperienza nei documentari, e la sua casa di produzione, inizialmente concepirono Codice Unlocked nel 2006, prima di affiancarsi allo sceneggiatore Peter O’Brien per avere un aiuto concreto su quello spy-thriller con una protagonista femminile e ambientato a Londra. Codice Unlocked è stato anche inserito nella “The Black List” del 2008, nella quale gli esperti del settore inseriscono le migliori sceneggiature dell’anno non ancora realizzate.
Nonostante un riconoscimento così importante da parte della comunità cinematografica, il progetto avrebbe ancora subito varie modifiche e diverse false partenze, prima di andare finalmente in produzione nell’autunno del 2014. Alla fine Townsley e O’Brien presentarono la sceneggiatura alla potente casa di produzione di Lorenzo Di Bonaventura e il suo partner Eric Howsam.
Lorenzo Di Bonaventura ha sottolineato che il genere spy “è diventato più complesso del semplice rapporto bravo ragazzo/cattivo ragazzo, e questo è un po’ quello su cui in un certo senso volevamo tornare. Credo che il suo predecessore possa essere Il terzo uomo – dove si pensa di sapere il modo in cui è fatto il mondo, ma si sbaglia, si decide di chi ci si può fidare, ma si sbaglia”. Dopo che rilascia un corriere che lavora per una cellula terroristica, Alice scopre che sotto c’è l’ipotesi di una guerra biologica, e sta a lei fermarla a tutti i costi. Per rappresentare questa potenziale minaccia in modo accurato, O’Brien si è impegnato in approfondite ricerche e ha consultato vari esperti, tra cui la WMD task force del FBI della città di Los Angeles, che gli ha dato delle prospettive su quali mosse verrebbero compiute in risposta ad un attacco biologico vero e proprio.
“È come se quello che stiamo rappresentando nel film fosse uno scenario che nessuno di noi vuole che accada, ma quello è il punto focale del film, e lei deve fermarlo” spiega O’Brien. Insieme con l’FBI, un consulente della CIA e un ex Navy Seal, lo sceneggiatore ha creato le sezioni più tecniche della sceneggiatura, in questo modo O’Brien ha infuso al film quella autenticità che cercava di apportargli.
Una testimonianza inquietante di quest’attualità è la somiglianza incredibile tra il letale Virus Marburg, l’agente biologico di cui tratta questo film, e il virus Ebola, che ha devastato l’Africa occidentale nel 2014: “l’epidemia di Ebola è certamente tragica ed è solo una coincidenza che il pubblico sia consapevole di ciò che questi organismi possano causare in presenza di un focolaio o se vengono scatenati volutamente sulle persone. Si tratta di uno scenario molto spaventoso, ma è una possibilità vera e propria” dice O’Brien.
In concomitanza con la fase finale di sviluppo dello script, c’è anche stata la maggiore prevalenza di attacchi terroristici negli ultimi anni: “abbiamo davvero raffigurato delle immagini di vita reale – conclude Eric Howsam – penso che quando le persone vedranno il film saranno in grado di rapportarcisi, perché tratta di un tema che esiste nel mondo proprio in questo momento. Non è che si tratta di un mondo spaventoso, ma il nostro paese ha davvero bisogno di stare all’erta e, grazie a Dio, ci sono persone come Alice nel mondo che ci proteggono in queste situazioni”.