È dal 30 marzo al cinema La Mia Famiglia a Soqquadro, il film scritto e diretto da Max Nardari che tratta il tema della normalità/diversità attraverso una famiglia contemporanea. Protagonisti del film sono il giovane Gabriele Caprio, Bianca Nappi e Marco Cocci.
Martino (Gabriele Caprio) è un bambino di 11 anni che, arrivato nel nuovo mondo della scuola media, si trova di fronte ad una realtà inaspettata: i suoi genitori (Bianca Nappi e Marco Cocci) non sono separati. È l’unico della classe ad avere ancora i genitori insieme. Pian piano inizia ad invidiare ai compagni i sontuosi viaggi, le vacanze e i regali ricevuti dai genitori e dai loro rispettivi nuovi partner che fanno a gara per accaparrarsi l’affetto dei figli.
Da qui scatta in lui l’idea diabolica: far separare i suoi genitori per diventare un bambino come tutti gli altri e godere anche lui degli stessi fantastici benefici dei compagni di scuola. La situazione però gli sfuggirà di mano e tutto sembrerà andare per il peggio per sé e per la famiglia, ma alla fine non tutto sarà perduto.
L’originalità de La Mia Famiglia a Soqquadro sta nel fatto che il concetto di diversità, ossia avere i genitori separati, qui viene completamente ribaltato. Avere una famiglia solida con sani valori, non è più vissuto come un plus valore ma come un disagio: “questa è una vicenda che appartiene ormai alla nostra contemporaneità – spiega Max Nardari – spingendo gli spettatori a chiedersi qual è il confine tra ciò che è normale e ciò che non lo è”.
Il regista si è rivisto in Martino, il piccolo protagonista: “da adolescente ho trascorso il periodo scolastico con delle difficoltà relazionali. Ritenevo che l’unico modo per essere accettato dai miei coetanei fosse uguagliarli il più possibile, seguendo i loro interessi, i loro hobby e il loro look, ma tutto questo era davvero uno sforzo inutile e soprattutto illusorio. Crescendo mi sono reso conto dell’importanza di dare valore alla propria identità e che la diversità che tanto mi spaventava era proprio il mio punto di forza”.
Il tema principale dell’omologazione e dell’accettazione si intreccia con il problema sociale molto attuale delle separazioni, sempre più frequenti, e delle ripercussioni che hanno sui figli. Tematiche profonde che Max Nardari ha voluto comunicare attraverso una commedia: “ritengo che a volte il modo migliore per riflettere è farlo ridendo tra le lacrime, come quei film nei quali si passa da un momento d’ilarità e divertimento ad una commozione inaspettata”.
“In questo mondo in cui tutto sembra andare al rovescio la normalità diventa un problema”.
Max Nardari