Stasera alla 79. Mostra del Cinema di Venezia – nella sezione Orizzonti Extra – sarà presentato Notte Fantasma, il nuovo film diretto da Fabio Risuleo con Edoardo Pesce e il giovane esordiente Yothin Clavenzani. Un’avventura lunga una notte tra le pieghe della quotidianità, della percezione e delle vite personali.
Il film
È sera. Tarek (Yothin Clavenzani) ha diciassette anni e sta raggiungendo i suoi amici, che al telefono gli chiedono di passare prima dal parco e comprare qualche grammo di fumo: niente di che, solo qualcosa per divertirsi di più. Il ragazzo compra la merce nel parco buio, ma quando ne esce scopre che qualcuno lo ha visto: un poliziotto in borghese (Edoardo Pesce), seduto nella propria auto. L’uomo potrebbe semplicemente requisirgli il fumo, minacciarlo un po’ e poi lasciarlo andare, oppure potrebbe decidere di portarlo in centrale e chiamare i suoi genitori. Ma non opta per nessuna di queste due soluzioni. Carica il giovane in macchina e mette in moto. Dove lo vuole portare? Il poliziotto è ambiguo, misterioso. Cosa vuole dal giovane? Tarek è in scacco, non può andare via. Il poliziotto lo costringe a stare con lui per tutta la notte, vagando senza meta apparente, sostando ora in un luogo, ora in un altro. Se in certi momenti si mostra gentile e complice, in altri tira fuori un lato minaccioso. Piano piano diventa chiaro che non sta bene. Il suo cervello corre troppo veloce, è un treno in corsa con i freni rotti… E Tarek è su questo treno con lui.
Fabio Risuleo racconta…
“La storia del film la fanno i due protagonisti diametralmente opposti che si svelano attraverso il dialogo. Come sceneggiatore del film il mio lavoro è quello di creare dialoghi chiari e stilizzati, come regista ho l’obbligo di manometterli, trasformarli e renderli realistici. Il tutto grazie all’aiuto dei due grandi interpreti che recitano nel film. Notte Fantasma entra nella tipologia di film ‘tutto in una notte’. Il tempo limitato permette di concentrarsi sui dettagli, dando importanza a quelle piccole cose che in altre storie si finirebbe per trascurare. La notte isola i personaggi come se, nel buio, il tempo fosse fermo e lo spazio diventasse un luogo astratto“.