Arriva oggi al cinema, distribuito da Wider Films, un piccolo gioiello del cinema indipendente italiano. Vi stiamo parlando di Maicol Jecson, una commedia di formazione scritta e diretta da Francesco Calabrese ed Enrico Audenino e prodotta da 999 Films con Rai Cinema. Il cast vede protagonisti Remo Girone, Tommaso Maria Neri e Vittorio Gianotti (per la prima volta sullo schermo).
È l’ultima settimana del giugno 2009. I genitori di Andrea (Vittorio Gianotti) e Tommaso (Tommaso Maria Neri) sono partiti per le vacanze, e il sedicenne Andrea decide di sfruttare la loro assenza per saltare il campo estivo e fare l’amore per la prima volta con Eva, la ragazza più bella della scuola. Per riuscire nella sua impresa innesca una serie di accadimenti a catena che lo portano a vivere un’avventura carica di imprevisti, sogni infranti, speranze e delusioni, insieme al fratellino di nove anni innamorato di Michael Jackson, ed a Cesare (Remo Girone), un anziano conosciuto in un ospizio e che finge di diventare il loro nonno.
Il titolo, italianizzato, Maicol Jecson, sembra essere un omaggio al Re del Pop, che morì cinquantenne proprio verso la fine di quel giugno 2009, cinque anni fa. Per i registi questo film ha un “respiro internazionale e vuole essere un’alternativa europea alla commedia indipendente americana”. La storia è nata per indagare le dinamiche che si vengono a creare mettendo insieme un trio improbabile come quello costituito da Andrea, Cesare e Tommaso.
Inoltre “tutti i personaggi del film sono adolescenti, anziani e bambini – continuano i due autori – ci interessava infatti escludere gli adulti perché solitamente il loro mondo è protagonista della maggior parte delle storie che vengono proposte. In questo modo le altre fasce d’età, che assumono troppo spesso ruoli di contorno, possono confrontarsi ed esplorare terreni meno battuti dal cinema italiano”.
Il film indaga le dinamiche del rapporto tra adolescenti, anziani e bambini, ed esplora l’amore adolescenziale, l’amicizia, i rapporti familiari al di là dei legami di sangue e la scoperta dell’identità. Si ride, ci si commuove, c’è poesia in questa fresca storia estiva piena di sentimento.
“Volevo solo dirvi che mi sono divertito a fare il nonno per qualche giorno… massì, chi se ne frega ragazzi, avete capito! Ti vi bi!”
Cesare (Remo Girone)