Dopo il grande successo di pubblico e critica ricevuto in occasione della presentazione all’ultima edizione della Quinzaine des Réalisateurs durante il 71° Festival di Cannes, giovedì 30 maggio arriva nelle sale italiane Pallottole In Libertà, l’ultimo film diretto da Pierre Salvadori con Adèle Haenel, Pio Marmaï e Audrey Tautou.
Il film
In una cittadina della Costa Azzurra, la giovane detective Yvonne Santi (Adèle Haenel), vedova da poco, scopre che suo marito, l’eroe locale e capitano della polizia Jean Santi (Vincent Elbaz), nella realtà non era stato l’uomo coraggioso che lei credeva. A far vacillare l’idea virtuosa che Yvonne aveva del consorte sarà la scoperta di un fatto increscioso: suo marito aveva mandato ingiustamente in prigione per otto anni l’innocente Antoine Parent, sfruttandolo come capro espiatorio. Decisa ad aiutare il giovane e affascinante Antoine a uscire di prigione per tornare ad abbracciare sua moglie, Yvonne sarà disposta a tutto tranne che a dire la verità. L’incontro tra i due risulterà fatale per entrambi.
Pierre Salvadori
Con Pallottole In Libertà, il regista Pierre Salvadori ha realizzato un’originale pellicola che travalica i confini dei generi – una commedia drammatica, un thriller comico, un action insolito – e che travolge lo spettatore in un racconto appassionante in bilico tra verità e menzogna. Ecco le sue parole su come è nato il suo film:
“Per un po’ avevo pensato a un personaggio alla Hitchcock, un innocente che, uscendo di prigione, decide di commettere il crimine per il quale è stato condannato ingiustamente. Avevo in mente un film di genere, un thriller. Ho iniziato a scriverlo ma il soggetto risultava troppo leggero: lo stavo portando verso un film basato sulla trama, la storia di una rapina. Una casuale conversazione con mia madre ha rianimato il progetto. «Sai», mi disse, «sono le madri che fanno i padri. Ho sempre visto tuo padre come un po’ più glorioso, un po’ più gentile, un po’ più forte, un po’ più di quanto forse fosse veramente». Le sue parole sono rimaste con me. Hanno portato all’idea di mescolare i due soggetti: l’innocente che esce di prigione e questa donna che cerca di dire a suo figlio che suo padre era un poliziotto corrotto attraverso le sue storie della buonanotte“.