Grande attesa italiana oggi a Venezia. In Concorso alla 73. Mostra Cinematografica verrà presentato Piuma, il nuovo film di Roan Johnson interpretato da Luigi Fedele, Blu Yoshimi Di Martino e da Sergio Pierattini, Michela Cescon e Francesco Colella. La pellicola uscirà al cinema il prossimo 20 ottobre.
Quando arrivano le difficoltà il Samurai se ne rallegra. Forse è perché è scemo, direbbe Cate (Blu Yoshimi Di Martino). No, risponderebbe Ferro (Luigi Fedele): è che quando l’acqua sale, la barca fa altrettanto. E per Ferro e Cate saranno i nove mesi più burrascosi delle loro vite, anche se loro non hanno ancora capito la tempesta che sta arrivando: alla bambina ci penseranno quando nasce. E poi comunque devono preparare la maturità insieme al Patema e agli altri amici, il viaggio in Spagna e Marocco, vogliono pensare all’estate più lunga della loro vita, alla casa dove stare insieme, ai loro sogni di diciottenni.
E a non essere pronti non sono solo Ferro e Cate ma anche i loro genitori: quelli di Ferro, che prima li aiutano e poi vanno in crisi sfiorando il divorzio; quelli di Cate, più assenti e in difficoltà di lei. Tutti alle prese, loro malgrado, con un nipote e una responsabilità in arrivo con quindici anni di anticipo. Insomma, di solito ci si mette trenta o quarant’anni per essere pronti a diventare genitori, Ferro e Cate hanno solo nove mesi. E purtroppo un figlio non ti aspetta. Tu puoi essere pronto o meno ma lui arriverà. Ma se rimani leggero come una piuma e con il cuore dalla parte giusta, allora forse ce la puoi fare.
Piuma è una commedia che vuole giocare sui toni dell’ironia e dell’emozione. Il mondo visto da due adolescenti cresciuti in famiglie diverse, ma con gli stessi problemi da affrontare.Il film racconta una storia dell’Italia di oggi, quella di Ferro (Luigi Fedele) e Cate (Blu Yoshimi Di Martino), due adolescenti come tanti alle prese però con una gravidanza inattesa e il mondo che inizia ad andare contromano: la famiglia, la scuola e i fatidici esami di maturità, gli amici impegnati ad organizzare le vacanze, il lavoro che non c’è. Tra tentennamenti e salti nel buio, prese di responsabilità e bagni di incoscienza, i due protagonisti attraverseranno i nove mesi più emozionanti e complicati della loro vita, cercando di non perdere la loro purezza e quello sguardo poetico che li rende così speciali.
Temi delicati e attuali, raccontati con ironia e leggerezza: “non credo che ci siano generi o toni più nobili o migliori di altri” afferma Roan Johnson. Il regista crede infatti che la capacità di riuscire a ridere delle cose, di dissacrarle, di renderle meno enfatiche, “sia forse la risorsa più importante che abbiamo in questo momento dove una certa idea di retorica e di integrità rischiano di creare mostri, mentre la meravigliosa libertà di prendere per il culo se stessi, la realtà, e anche i drammi rimanga il vaccino migliore”.
Tra le diverse sfaccettature del film, Roan Johnson ha pensato che l’arrivo di una figlia nella vita di Ferro e Cate fosse anche la metafora di una responsabilità di un’epoca difficile e complessa che ci è arrivata nostro malgrado: “e a cui non siamo pronti: ecco, allora credo che come Ferro e Cate anche noi ci salveremo se contro la retorica ci giocheremo la carta della leggerezza e dell’ironia, se al pessimismo di questo mondo sapremo rilanciare con l’ottimismo se non della volontà, almeno dell’incoscienza e del sogno”.