Tratto dal primo libro della fortunata serie di James Dashner, arriva al cinema da stasera Maze Runner – Il Labirinto, il film diretto dall’esordiente Wes Ball, con Dylan O’Brien e Thomas Brodie-Sangster.
La storia è ambientata in un mondo post-apocalittico, nel quale Thomas (Dylan O’Brien) arriva attraverso un ascensore. Si ritrova all’interno di un gruppo di ragazzi che lo accolgono nella Radura, un grande spazio aperto circondato da enormi mura di cemento. Thomas, esattamente come i suoi compagni “Radurai”, non ricorda nulla e non è assolutamente consapevole di dove possa trovarsi né sa da dove viene, non riesce nemmeno a ricordare i propri genitori, il suo passato e persino il suo nome.
La sola cosa che sanno è che ogni mattina le gigantesche porte in cemento delle mura della Radura si aprono e che ogni sera al tramonto si richiudono; sanno anche che ogni trenta giorni arriva un nuovo ragazzo dall’ascensore. Quando scoprirà di essere rinchiusi in un labirinto, Thomas si unirà ai suoi amici “runners” non solo per scappare dal labirinto, ma anche per risolvere il mistero e svelare il segreto su chi li ha portati lì, e perché.
Il best seller di Dashner, pubblicato nell’ottobre del 2009 e considerato come una combinazione fra il Signore delle Mosche, Hunger Games e la serie televisiva Lost, ha catturato l’attenzione di Ellen Goldsmith-Vein e Lee Stollman, produttori/manager che, per rendere fedelmente la trasposizione del romanzo sullo schermo, si sono rivolti al produttore Wyck Godfrey (reduce dall’enorme successo ottenuto con la saga di Twilight) ed al regista esordiente Wes Ball, la cui unica esperienza precedente era stata Ruin, un corto animato di sette minuti diventato un fenomeno in rete.
Il giovane regista ha accettato poiché ama “i film che creano un mondo, e questo film è una creazione dall’inizio alla fine. Ho avuto una potente visione di come sarebbe dovuto apparire l’interno della Radura, che ho immaginato come un ambiente rude, spigoloso, scabro, naturale, circondato da maestose pareti di cemento. Mi sono reso conto che era il mondo in cui avrei voluto vivere nei prossimi anni”.
Parlando di Thomas, il protagonista del suo film, Ball lo ha descritto come “un tipo di persona che fa un passo verso l’ignoto quando tutti gli altri ne fanno uno indietro. È quella convinzione che tu debba essere coraggioso abbastanza per affrontare l’ignoto, se vuoi trovare te stesso. Thomas è curioso, e alcuni nella Radura lo percepiscono come una minaccia, ma potrebbe essere quel qualcosa che lo porterà fuori di là”.
I compagni d’avventura di Thomas, i Radurai, formano invece una società altamente funzionale in quanto svolgono il loro lavoro quotidiano, si proteggono l’un l’altro e ingaggiano una lotta per il potere mentre tentano di risolvere il mistero del Labirinto.
Wyck Godfrey è convinto che questa esperienza all’aperto “abbia favorito un legame tra gli attori e i loro personaggi vivendo direttamente quello che c’è nel libro. La location scelta per le riprese offriva al cast di potersi cimentare nell’avventura di sopravvivere senza la tecnologia. Questi personaggi devono procurarsi il loro cibo, costruirsi un rifugio e prendersi cura l’uno dell’altro. Penso che sia un aspetto interessante avere la possibilità di eliminare la tecnologia e vivere allo stato brado”.
“The Maze Runner non è solamente un’avventura, è anche una storia sulla speranza e sulle potenzialità dello spirito umano”
James Dashner