Dall’1 al 4 ottobre 2020, in forma ibrida tra le sale del Cinema Massimo di Torino (65 film in programma) e online su MyMovies (9 titoli), ci sarà il 23° Festival CinemAmbiente organizzato dal Museo Nazionale del Cinema e diretto da Gaetano Capizzi. Il Festival promuove un cinema green che affronta il tema dei cambiamenti climatici, nella convinzione che il mancato contenimento del riscaldamento globale e il conseguente avvicinarsi di punti di non ritorno con effetti irreversibili per tutti i comparti ambientali siano oggi la massima emergenza planetaria.
Rebuilding Paradise di Ron Howard
La serata inaugurale si aprirà quindi, come ormai tradizione, con Il Punto di Luca Mercalli (ore 21, Sala Cabiria, Cinema Massimo). L’annuale report sullo stato del Pianeta, stilato e interpretato dal meteorologo appositamente per il pubblico del Festival, si soffermerà in specifico sul rapporto tra clima e ambiente, con qualche accenno anche agli effetti positivi del lockdown sulla diminuzione dell’inquinamento. I cambiamenti climatici torneranno poi in scena con il film di apertura, in anteprima nazionale, Rebuilding Paradise diretto da Ron Howard (foto copertina), un documentario che racconta la drammatica attualità degli incendi incontrollabili, alimentati dall’estrema siccità, di cui la California è ormai vittima sistematica. Girato a Paradise, ridente cittadina rasa al suolo nel giro di tre ore, l’8 novembre 2018, dal Camp Fire, uno degli incendi più devastanti nella storia dello Stato, il film è la storia di una comunità resiliente, determinata a non lasciarsi sopraffare dalle avversità e a ricostruire tutto quanto andato perso tra le fiamme. La proiezione sarà seguita da un incontro online con Michelle John e Steve “Woody” Culleton, protagonisti del documentario.
Génération Greta
Le proiezioni della giornata di apertura si avviano già nel pomeriggio, con uno spazio specifico dedicato al fenomeno dell’attivismo giovanile, che negli ultimi anni ha richiamato con forza l’attenzione dell’opinione pubblica sull’emergenza climatica e che è stato al centro anche della scorsa edizione del Festival. Il mediometraggio francese Génération Greta (ore 17.30, Sala Cabiria, e online su MYmovies), di Simon Kessler e Johan Boulanger, intreccia le storie di nove attiviste, in altrettanti diversi punti del mondo, dal Kenya all’Ecuador, dalla Francia alle Filippine. Ragazze e giovani donne dai 12 ai 23 anni di età, le protagoniste si battono sulla scia dell’esempio di Greta Thunberg contro i drammatici effetti dei cambiamenti climatici, sperimentati anche direttamente nei loro Paesi, e contro l’immobilismo della politica, rivendicando il diritto al futuro della propria generazione e di quelle a venire. Con Ragazzi Irresponsabili (ore 18.30, Sala Cabiria), di Ezio Maisto, si torna invece entro i nostri confini, per conoscere più da vicino i giovani italiani che seguono l’esempio di Greta, organizzando i Fridays For Future e gli scioperi della scuola per il clima. Girato di piazza in piazza, di manifestazione in manifestazione, il film indaga, attraverso interviste e testimonianze, le ragioni, gli obiettivi, le contraddizioni, le reali prospettive di un movimento sempre più consapevole e “responsabile”. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista Ezio Maisto, con gli attivisti di Fridays For Future Torino, Diego Finelli, di Banca Etica, e con Lorena Di Maria, di Italia che cambia.
66 Metres…Rising Sea Levels
In linea con il tema generale della giornata di apertura, le proiezioni proseguono poi con un altro film dedicato ai cambiamenti climatici. 66 Metres… Rising Sea Levels (ore 19, Sala Soldati), dei tedeschi Max Mönch e Alexander Lahl, prospetta scenari possibili nei prossimi decenni a partire dagli studi degli scienziati che, nel caso di completo scioglimento dei ghiacci in Antartide e in Groenlandia, stimano un innalzamento del livello del mare di 66 metri, destinato a mutare l’aspetto di tutte le coste del Pianeta. Di fronte a un evento che interesserà non solo qualche isola sperduta, ma l’intero mondo continentale, il mediometraggio analizza il nuovo tipo di conflitti destinati a emergere nelle società del futuro, quando gli Stati costieri più ricchi saranno in grado di proteggere con megaprogetti le loro aree economicamente più importanti, mentre altre saranno abbandonate a sé stesse. Il film sarà preceduto dalla proiezione del cortometraggio Animal Image, del finlandese Perttu Saksa: un insolito viaggio – accompagnato dalle musiche originali dei jazzisti Verneri Pohjola e Mika Kallio – nell’estremo Nord, ispirato al lavoro dello scrittore e fotografo naturalista Heikki Willamo, che propone una visione evocativa del rapporto primordiale dell’uomo con la sua preda, nel tentativo di catturare l’essenza dell’animale in un’immagine.
The Campaign Against The Climate
Alcuni film di quest’edizione sono dedicati al fenomeno dei cambiamenti climatici così come esso è – o è stato – considerato e affrontato nei centri nevralgici del potere politico ed economico. Tra questi, The Campaign Against The Climate (ore 19.15, Sala Rondolino), con cui il regista danese Mads Ellesøe ritorna al passato, alla fine degli Ottanta: quando sembrava che il mondo fosse pronto ad affrontare il problema dei cambiamenti climatici e Georg W.H. Bush parlava del modo in cui il “White House Effect” avrebbe gestito il “Green House Effect”. Nel tentativo di capire che cosa è andato storto, il mediometraggio indaga le responsabilità degli esperti e degli scienziati che nel dibattito pubblico dell’epoca si mostrarono scettici sull’esistenza del problema del riscaldamento globale e ricostruisce il ruolo occulto ricoperto dalle grandi compagnie petrolifere nell’insabbiamento, per trent’anni, di una scomoda verità. La proiezione sarà seguita da un incontro online con Mads Ellesøe, regista del film.
Animalia, il concorso di cortometraggi
Nel pomeriggio prende il via anche la sezione dei cortometraggi che quest’anno conta 32 titoli, divisi in gruppi a tema: la prima sottosezione in cartellone nella giornata di apertura, Animalia (ore 17.15, Sala Rondolino), riunisce cinque cortometraggi che esplorano i nostri rapporti con gli altri esseri senzienti del Pianeta: Fracas (Clatter), del francese Rémi Rappe; Belgian Blue, della belga Yasmine Versteele; My Day Inside The Cage, del cinese Mengjun Yang; Slow And Sluggish, dell’iraniano Delavar Doustanian; Arde La Tierra (Burning Land), di Juan Camilo Olmos Feris.
Info programma: www.cinemambiente.it