Basato sull’articolo American Nightmare: The Ballad of Richard Jewell di Marie Brenner (Vanity Fair, 1997), giovedì 16 gennaio 2020 arriva al cinema Richard Jewell, il nuovo film diretto e prodotto da Clint Eastwood che ruota attorno al tentato massacro a Centnennial Park in occasione delle Olimpiadi del 1996. Il film è interpretato da Paul Walter Hauser, Sam Rockwell, Kathy Bates (che per questa prova si è appena conquistata una nomination ai prossimi Oscar come Miglior Attrice Non Protagonista), Jon Hamm e Olivia Wilde.
Il film
Il 27 luglio 1996, nel bel mezzo dei Giochi Olimpici estivi di Atlanta, la guardia di sicurezza Richard Jewell (Paul Walter Hauser) scopre uno zaino sospetto nascosto sotto una panchina, con all’interno un dispositivo incendiario. Con poco tempo a disposizione, aiuta ad evacuare l’area, salvando molte vite e riducendo al minimo le potenziali lesioni. Viene così considerato un eroe. Ma solo tre giorni dopo, la vita dell’umile salvatore va in frantumi quando lui – e il mondo – apprendono di essere il principale sospettato dell’FBI dell’esplosione. Ciò che potrebbe sembrare un thriller di suspense, non nasce dall’immaginazione di una mente creativa, ma in effetti, è una realtà sconvolgente per il vero Richard Jewell. Ironia della sorte, grazie al suo atto disinteressato, per 88 giorni Jewell ha vissuto un’ indagine pressante da parte dell’FBI, un esame critico dell’opinione pubblica spinta da una inesorabile e spietata copertura mediatica, e l’incertezza che il suo nome non sarebbe mai stato dimenticato, e che la sua vita non sarebbe più stata la stessa.
Un uomo qualunque, ingenuo e indifeso
Clint Eastwood è rimasto incuriosito dalla vicenda tanto da voler portare sul grande schermo la tragica storia di questo uomo fiducioso la cui esistenza è stata sconvolta dai media e dalla comunità delle forze dell’ordine che idolatrava. “Spesso vediamo storie di persone potenti che vengono accusate, ma avendo la disponibilità economica, possono permettersi un bravo avvocato e sfuggire dall’accusa – spiega il regista – la storia di Richard Jewell mi ha colpito perché tratta di un uomo comune, una persona qualunque. Non è mai stato accusato, ma è stato perseguitato in tutti i modi. C’era fretta di trovare il colpevole, e lui non aveva alcun potere di sfuggire alle accuse, e per troppo tempo, molto ingenuamente, non si è reso conto che invece doveva salvarsi”.
Risanare l’onore di Richard
Supportato dalla sceneggiatura di Billy Ray, Clint Eastwood ha voluto fare questo film “per risanare l’onore di Richard. Perché è un uomo comune, che aspira a diventare un poliziotto per dedicarsi all’umanità, e che per aver fatto un gesto eroico deve pagare un prezzo troppo alto. Viene dato in pasto ai lupi”. Indipendentemente dal fatto che il pubblico in generale sia consapevole dell’innocenza di Richard Jewell, ancora oggi molti lo identificano come l’attentatore di Atlanta, nonostante sia stato scagionato. “Le persone non lo hanno realizzato – aggiunge il regista – non si ricollegano al fatto che il vero bombardiere si è presentato sei anni dopo, che ha confessato e che lo hanno preso. Spero che il pubblico con questo film se ne faccia una ragione, anche se, a livello sociale avremmo potuto fare di meglio. Se questa è una lezione che Richard può darci, penso che sia grandioso. Questo è un eroe”.
Una caccia alle streghe
Lo sceneggiatore Billy Ray, che ha realizzato lo script, afferma: “in questo film ci sono i temi che Eastwood ha sempre approfondito nella sua carriera: la giustizia, le dinamiche di potere delle forze dell’ordine americane, gli uomini comuni in circostanze straordinarie”. Lo sceneggiatore ha basato il suo lavoro su un articolo di Vanity Fair del 1997 di Marie Brenner. La giornalista, che all’epoca è intervenuta sul posto dell’accaduto, ricorda: “nel 1996, le forze dell’ordine erano affascinate dalla teoria dell’analisi comportamentale, così nella frenesia post attentato che aleggiava nel bureau, hanno pensato che questo ragazzo molto dolce e un po’ strano che ha trovato il dispositivo, rispecchiasse il profilo dell’attentatore solitario. Poi è diventata una caccia alle streghe: un termine abusato nella nostra cultura, ma che è la giusta definizione di quello che è successo a Richard. Come allora ed ancora oggi, la nostra società è così veloce nel formulare ipotesi sulle persone in base al loro aspetto o al modo in cui appaiono dall’esterno una serie di azioni, senza cercare di guardare nel cuore di qualcuno”.
Il momento giusto per celebrarlo
Senza prove d’accusa, Jewell, oltre ad aver scoperto il dispositivo, era sfavorito dal fatto di corrispondere perfettamente al profilo tracciato dall’FBI. Le forze dell’ordine l’hanno paragonato a criminali di casi simili e recenti, e hanno usato contro di lui alcuni errori che ha commesso nei suoi precedenti lavori. “Tutti volevano risolvere il caso, e c’era competizione tra i diversi uffici ed agenzie – osserva Clint Eastwood – tante buone organizzazioni non sono riuscite a gestire le cose all’inizio, quando tutto è accaduto, e il dilemma era che se non avessero trovato il colpevole in fretta e risolto il caso, l’intero evento dei Giochi Estivi sarebbe crollato e avrebbero perso milioni di dollari per i preparativi che erano già stati fatti“. La verità è che dal momento che era considerato un sospetto, Richard Jewell ha subìto un’incriminazione pubblica che, attraverso la lente della storia, non è mai stata smentita pubblicamente, nonostante sia stato completamente assolto: “basta una piccola disinformazione per trasformare la vita di una persona in un incubo, e quando salta fuori la verità, nessuno vuole affrontarla: e questo è un peccato – conclude Clint Eastwood – perché non è mai troppo tardi per celebrare i nostri eroi, e se questo lungometraggio darà a Richard il riconoscimento che merita, dico che è finalmente giunto il momento“.