San Diego, 5 gennaio 1931. 90 anni fa nasceva uno degli attori più rappresentativi di Hollywood, Robert Duvall. Protagonista dagli anni ’60 in poi, Duvall è diventato famoso vestendo i panni di cowboys taciturni, feroci capi e leaders di ogni tipo.
Dall’Esercito al Cinema
Negli anni cinquanta, si è arruolato nell’Esercito degli Stati Uniti e ha servito il proprio paese dal 19 agosto 1953 al 20 agosto 1954 partecipando anche alla Guerra di Corea. Successivamente si è diplomato in storia e politica. Nell’inverno del 1955 ha frequentato corsi d’arte drammatica presso la “Playhouse School of Theatre”, di New York e ha avuto come compagni di classe i futuri divi Dustin Hoffman, Gene Hackman (con cui ha condiviso un appartamento) e l’amico James Caan. Alla fine degli anni cinquanta alterna il teatro alla televisione, partecipando a molte serie televisive. Il debutto sul grande schermo avviene nel 1962, nel ruolo del raccapricciante Boo Radley in Il Buio Oltre la Siepe (1962, di Robert Mulligan). È poi apparso in grandi film, come Bullitt (1968, di Peter Yates), Il Grinta (1969), M.A.S.H (1970, di Robert Altman), La Conversazione (1974, di Francis Ford Coppola), Quinto Potere (1976, di Sidney Lumet), Il Migliore (1984, di Barry Levinson), Colors – Colori di Guerra (1988, di Dennis Hopper), Giorni di Tuono (1990, di Tony Scott), Il Racconto dell’Ancella (1990, di Volker Schlöndorff), Rosa Scompiglio e i Suoi Amanti (1990, di Martha Coolidge), Ricordando Hemingway (1993, di Randa Haines), Phenomenon (1996, di Jon Turteltaub), A Civil Action (1998, di Steven Zaillian), Open Range-Terra di Confine (2003, di Kevin Costner), Thank You For Smoking (2005, di Jason Reitiman), The Road (2009, di John Hillcoat), The Judge (2004, di David Dobkin), Widows – Eredità Criminale (2018, di Steve McQueen).
I premi
Rispettato dai suoi colleghi e adorato dal pubblico di tutto il mondo, si è guadagnato numerose candidature agli Oscar per le sue interpretazioni in Il Padrino (1972, di Francis Ford Coppola), Apocalypse Now (1979, Francis Ford Coppola), Il Grande Santini (1979, Lewis John Carlino) e L’Apostolo (da lui stesso diretto nel 1997). Duvall ha vinto l’Academy Award come Best Actor per il suo ruolo di Mac Sledge, un cantante country alcolizzato sulla via del declino in Tender Mercies – Un Tenero Ringraziamento,(1983, regia di Bruce Beresford) e in seguito ha ottenuto il Golden Globe per il suo ruolo protagonista in Stalin, della HBO. Più recentemente, Duvall, è stato onorato del Golden Globe e dell’Emmy Award per il suo ritratto iconico di Prentice Ritter in Broken Trail- Un Viaggio Pericoloso, della AMC.
Duvall regista
Come regista e produttore, Duvall – oltre al già citato L’Apostolo (il suo progetto d’amore) – ha diretto anche: We’re Not the Jet Set (1977, un documentario), Angelo, Amore Mio (1983), Assassination Tango (2002) e Cavalli Selvaggi (2015).