Dopo la presentazione in anteprima a Le Giornate degli Autori dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia, da oggi al 3 novembre arriva al cinema Rocco, il documentario di Thierry Demaizière e Alban Teurlai che ci regala un ritratto inedito di una leggenda del porno: Rocco Siffredi.
Rocco Siffredi è per la pornografia quello che Mike Tyson è per il pugilato: una leggenda vivente. Sua madre avrebbe voluto che si facesse prete e lui è diventato un attore porno con la sua benedizione, dedicando la sua esistenza ad un unico dio: il Desiderio.
Nell’arco dei trent’anni che ha dedicato alla professione, Rocco Siffredi ha esplorato tutte le fantasie dell’animo umano e si è prestato ad ogni sorta di trasgressione. Attore porno dal destino eccezionale, in questo documentario introspettivo Rocco si immerge negli abissi più reconditi della sua dipendenza dal sesso e si confronta con i suoi demoni.
Per questo mostro sacro del sesso è anche giunto il momento di appendere i guanti al chiodo. Per girare l’ultima scena della sua carriera, Rocco ha scelto questo documentario. Una galleria di personaggi – parenti, amici, soci e professionisti dell’industria del porno – lo accompagnano fino a questa spettacolare uscita di scena, in un road-movie corale dall’atmosfera crepuscolare.
Dai pasti in famiglia nella casa di Budapest alle riprese di film pornografici a Los Angeles, dalle stradine italiane di Ortona alle ville americane della Porn Valley, il film ripercorre la storia di una vita ossessionata dal desiderio e offre uno sguardo in filigrana ai retroscena dell’industria del cinema porno, oltre allo scandalo e all’apparente oscenità. In un periodo in cui la pornografia emerge dalla clandestinità e invade il cinema tradizionale, la moda e l’arte contemporanea, è un universo a tutto tondo filmato da vicino quello che ci viene rivelato in uno stile impressionista.
Sul loro documentario, Thierry Demaizière e Alban Teurlai affermano:
“Il racconto della vita di Rocco Siffredi è degno di una grande tragedia. Per tratteggiare la storia romanzesca di quest’uomo condannato a desiderare, lo abbiamo ripreso nella sua vita privata e nell’esercizio della sua professione. Abbiamo filmato l’ordinaria quotidianità di questo personaggio così straordinario per captare la sua complessità, i suoi dubbi e le sue angosce”.
“Questo ritratto è anche un’immersione senza precedenti nell’universo della pornografia, di cui Rocco è l’emblema assoluto. Abbiamo filmato questo mondo parallelo senza giudicarlo, né sublimarlo. Violento, spesso strano o sorprendente, lo abbiamo rappresentato per come è, in modo schietto, in tutta la sua verità, la sua crudezza, la sua umanità e persino la sua poesia. Abbiamo dato la parola ai suoi attori, ai grandi dannati del cinema, e soprattutto alle attrici, che nel cinema porno sono spesso ridotte a corpi anonimi, frammentati e oggettivati, ma che non fanno mai questo mestiere per caso”.
“Attraverso la vita di queste icone della pornografia, si rivela in modo impressionista il rovescio dell’ambiente, il retroscena di un universo mai realmente esplorato fino in fondo. Questa galleria di personaggi secondari, fatta di comprimari dei film porno, ma anche di sua moglie, di suo cugino e dei suoi compagni di strada di sempre, accompagna Rocco Siffredi in una avventura umana che li condurrà tutti sul set dell’ultima scena della sua carriera, in una sorta di apoteosi, girata negli studi Kink di San Francisco. Confermando, precisando, a volte contraddicendo lo Stallone Italiano, non tutti lo risparmiano, ma tra le righe tracciano un ritratto inedito di Rocco Siffredi la cui carriera è di per sé una storia del porno senza precedenti”.
“Sapete tutto del mio corpo, nulla della mia anima”.
Rocco Siffredi