Un nome lunghissimo – Rodolfo Alfonso Raffaello Pierre Filibert Guglielmi di Valentina D’Antonguella – ma identificabile con una parola corta ma potentissima: Mito. Questo è, e sarà sempre, Rodolfo Valentino, uno dei massimi simboli della settima arte, Divo indiscusso del cinema muto anni ’10 e ’20 del secolo scorso. La sua morte improvvisa, di cui oggi ricorre il 90° anniversario, fu un autentico shock per tutte le sue sostenitrici. Attore e ballerino, Rodolfo Valentino è infatti considerato il Latin Lover per eccellenza, primo grande sex symbol dell’industria delle stelle.
Era un’altra società quella del 1926. La notizia della sua morte – avvenuta alle 12.10 del 23 agosto – porto nello sconforto tutto il suo pubblico femminile. Per ricordare quel momento, riproponiamo quanto scrisse la storia e studiosa di cinema americana Violet Glaze:
“La morte di Rodolfo Valentino non fu fascinosa. Lo Sceicco sarebbe dovuto soccombere a un duello di spada, un incidente nell’arena dei tori, un plotone di esecuzione. Ma il male mediocre che lo stroncò all’età di trentun anni – una fatale peritonite in cui era degenerata un’ulcera – bastò a scatenare panico e commozione fra gli spettatori cinematografici. Qualcosa si ruppe nell’immaginazione del pubblico quando il destinatario di tutto quel desiderio scomparve”.
“Si stima che centomila persone diedero l’assalto alla veglia per Valentino, e il loro isterico affollarsi all’ingresso si mutò ben presto in una catastrofica rivolta. Girò voce di un’epidemia di tentati suicidi fra le fan distrutte dal dolore. L’attrice Pola Negri spedì quattromila rose alla camera ardente, un gesto esagerato che parve comunque insufficiente.
Oggi sono così tanti gli attori – James Dean, Marilyn Monroe, Bruce Lee, River Phoenix – morti nel pieno della loro vitalità e del loro carisma che in qualsiasi culto ci si aspetta ormai di sentire un vago sentore di necrofilia. Ma le folle disperate che sciamarono per le strade di New York nelle ore che seguirono la morte del loro idolo non avevano precedenti per sapere come comportarsi. Le regole della celebrità mediatica dovevano ancora essere scritte”.
“L’ondata di shock per la morte di Valentino dimostrava che il potere delle star era come l’energia nucleare: in grado di illuminare il mondo finché Hollywood lo teneva saldamente imbrigliato – ma quando un incidente scatenava il nucleo incandescente dal reattore nessuno era più al sicuro”.
“Le donne non si innamorarono di me, ma della mia immagine sullo schermo. Io non sono che una tela su cui dipingono i loro sogni”.
Rodolfo Valentino