Presentato Fuori Concorso al 69° Festival di Cannes, è dal 1° giugno al cinema The Nice Guys, il nuovo film di Shane Black che vede protagonisti Russell Crowe e Ryan Gosling. A completare il cast sono Matt Bomer, Margaret Qualley e Kim Basinger.
Nella Los Angeles degli anni ‘70, libertina, stravagante e decisamente trendy, un investigatore privato, Holland March (Ryan Gosling), e un detective senza scrupoli, Jackson Healy (Russell Crowe), si alleano per risolvere il caso di una ragazza scomparsa e la morte di una porno star che apparentemente non sembrerebbero correlate: scopriranno che un semplice omicidio nasconde il caso del secolo.
Come racconta lo sceneggiatore\regista Shane Black, “Los Angeles negli anni ‘70 era una città marcia, dove lo smog ricopriva tutto come una crosta, e Hollywood Boulevard era diventata una letamaio di pornografia”. In questo scenario ci sono “questi due idioti che inciampano causalmente in questioni che non sanno gestire, ritrovandosi a scoperchiare una cospirazione di proporzioni gigantesche”. Quindi c’era la corruzione e la decadenza: “a quel punto la questione era quanto potessimo rendere questi due tizi inappropriati nei confronti del compito che si apprestano ad affrontare”.
Non è la prima volta che Black crea un duo così improbabile, mettendolo di fronte a un avversario potente, rispetto al quale almeno sulla carta, i due protagonisti sembrano visibilmente inadeguati. Trent’anni fa, Black aveva venduto una sua sceneggiatura al produttore Joel Silver: si trattava di un film d’azione su un detective molto serio e professionale costretto ad accettare come collega un poliziotto completamente fuori di testa di nome Riggs. Quel film era Arma Letale e il resto, come si dice, è storia.
In questo caso, i duri – alias The Nice Guys – sono Healy e March, interpretati rispettivamente dai pluripremiati attori Russell Crowe e Ryan Gosling. “Shane crea questi mondi che hanno un tono molto personale, lievemente surreale ma radicato nella realtà – osserva Gosling – i suoi personaggi sono esasperati, eppure ti sembra di conoscerli”. Per l’attore questo film è un poliziesco, pieno di imprevedibilità, come sostiene anche Russel Crowe: “un buon poliziesco è sempre complesso. Mentre la storia si dipana non capisci cosa stia accadendo, poi quando lo capisci tutti i pezzi del puzzle iniziano a combaciare”.
Black ha scritto la sceneggiatura assieme a Anthony Bagarozzi: ciascuno si è concentrato su uno dei due personaggi principali. “Li chiamiamo The Nice Guys ma, all’inizio del film, sono entrambi due idioti – spiega Bagarozzi – Healy, in pratica, di lavoro picchia le persone, mentre March è un investigatore privato, ma sta solo un gradino sopra rispetto a un volgare truffatore. L’idea che questi due tipi fossero gli eroi di un film era divertente secondo noi perché sono agli antipodi del concetto di eroismo”.
Come ribadisce Russel Crowe, “c’è un personaggio che da un punto di vista morale è sulla strada sbagliata, e poi c’è un altro tizio che vuole essere utile ma ritiene di poterlo essere solo rompendo le braccia alla gente: in un certo senso, è l’esempio classico in cui due uomini assieme creano un uomo intero. Ma è anche una storia totalmente non convenzionale, e questo mi attirava molto dal punto di vista dello humour”. Anche Ryan Gosling dice la sua: “la sceneggiatura non si prende troppo sul serio, i personaggi sì; è proprio questo che li rende ridicoli e credo sia anche il motivo che ci porta a fare il tifo per March e Healy: perché vogliono essere, o fanno finta di essere, più di quello che sono”.
A far da sfondo, la Los Angeles degli anni ’70: “ai tempi era al centro di molti avvenimenti, c’era una vibrazione fantastica, un’atmosfera soleggiata, roventemente noir, luminosamente noir – continua Bagarozzi – gli eventi che agiscono da catalizzatore nel film hanno inciso su Los Angeles più che su qualsiasi altra città del paese”. Per Shane Black, la situazione descritta non è poi così lontana dalla realtà che stiamo vivendo nel momento attuale: “c’era la corruzione, il panico per il prezzo del petrolio, la paura dell’inquinamento – conclude il regista – sono gli anni`70, ma dal mio punto di vista sono uno specchio perfetto dei problemi sociali che ancora oggi ci affliggono”.
“Ma era proprio questa la cosa che ci piaceva di più: il fatto di avere come eroi degli anti-eroi”.
Anthony Bagarozzi